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La guerra israelo-palestinese manda in tilt il Pd

Elly Schlein ha zittito qualsiasi malumore interno dei suoi ‘kompagni’ di viaggio che, proprio come lei, tifano per la Palestina e ha schierato il Pd in posizione filo-atlantica ma con grande timidezza e per alcuni giorni ha accuratamente evitato di parlare di questo tema

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In Medio-Oriente si è riaccesa la guerra israelo-palestinese e il Pd è andato in tilt. Elly Schlein ha zittito qualsiasi malumore interno dei suoi ‘kompagni’ di viaggio che, proprio come lei, tifano per la Palestina e ha schierato il Pd in posizione filo-atlantica ma con grande timidezza e per alcuni giorni ha accuratamente evitato di parlare di questo tema. Lo schema è sempre lo stesso: quando il tema è spinoso, meglio parlare d’altro. È per questo che, oggi, una delegazione delle opposizioni (Terzo Polo escluso) è andata a confrontarsi con gli studenti di estrema sinistra che hanno piazzato le loro tende proprio davanti alla Camera dei deputati, in Piazza Montecitorio.

I democratici Nicola Zingaretti e Rachele Scarpa, Nicola Fratoianni e Elisabetta Piccolotti per Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, Paolo Ciani di Demos e il pentastellato Andrea Caso hanno fisicamente sostenuto la protesta dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi contro la legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri. Per il 17 novembre prossimo, giornata mondiale degli studenti, i ragazzi delle tende hanno già previsto una manifestazione di piazza perché ritengono insufficiente l’investimento di 97 milioni per gli alloggi universitari annunciato dal governo. "Questi ragazzi ci dicono quanto sia necessario e urgente che un Paese come il nostro debba dedicare a istruzione, scuola, università investimenti e priorità. Invece non ci siamo: con la nuova legge di bilancio non ci sono fondi per la scuola pubblica ma per quella privata sì. Insomma il governo della destra fa il contrario di quello che qui ci sarebbe bisogno”, tuona Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, partito che sta già elaborando una proposta di legge contro il caro affitti (non solo degli studenti) a prima firma del capogruppo alla Camera, Luana Zanella. “Sicuramente recepiremo le proposte degli studenti tra gli emendamenti che presenteremo alla manovra”, dice a ilGiornale.it Elisabetta Piccolotti parlando della richiesta di aumentare di 300 milioni di euro i fondi per le borse di studio e di 700 milioni di euro per il caro affitti.

La deputata dem Scarpa, parlando con i cronisti in piazza, osserva: “chiediamo che il governo, che evidentemente anche in questa manovra sta dimostrando di non voler investire in istruzione, cambi decisamente marcia e che lo faccia anche con la volontà di fare un investimento pubblico e non di regalare mancette ai privati per creare posti letto di lusso”. La verità, in realtà, è un’altra: il ministro Annamaria Bernini ha preso a cuore il tema, ma la coperta è corta. È evidente che si tratti di un’arma di distrazione di massa volta a coprire le divisioni del centrosinistra in politica estera, non tanto diversa dal salario minimo che domani approda alla Camera.

Il Pd sa benissimo di non avere i numeri per approvarlo e la relazione del Cnel dà ragione al governo che, a questo punto, non intende aprire la discussione su un tema, come il salario minimo che, di fronte a una guerra, passerà inevitabilmente in secondo piano.

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