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Pavia, toccano fili alta tensione: 2 operai morti

Lavoravano con una piattaforma mobile per ristrutturare il tetto di un palazzo quando, inavvertitamente, hanno toccato i cavi dell'alta tensione e sono rimasti folgorati. Il primo operaio, trentenne, è morto sul colpo: l'altro dopo poco. Entrambi erano romeni

Pavia, toccano fili alta tensione: 2 operai morti

Pavia - Sono rimasti per quasi due ore appesi, immobili, sopra il tetto della cascina che stavano ristrutturando nella campagna pavese, deserta nell’afa del primo pomeriggio. Nessuno si è accorto di loro, due giovani operai romeni, fino a quando non è passato un contadino alla guida del suo trattore. Ha visto i corpi riversi nel cestello elevatore a 6 metri di altezza e ha cercato un telefono per chiamare i soccorsi. Per i due non c’era più nulla da fare.

Scarica elettrica Una tragica fine per due immigrati in Italia per lavorare. Sono stati uccisi da una scarica elettrica provocata dal contatto del cestello elevatore, su cui stavano operando, con i cavi dell’alta tensione. Non hanno avuto scampo ma anche se ci fosse stato per loro un filo di speranza, il ritardo con cui è stato dato l’allarme lo ha annullato. Al momento non sono state rese note le generalità complete perché si stanno cercando i parenti. Si sa che erano entrambi trentenni e che uno era il titolare di una piccola impresa edile e l’altro il suo aiutante.

Abitavano a Broni Si occupavano spesso di ristrutturazioni e coperture. Lo stesso lavoro che stavano facendo nella cascina di Mede. Erano soli quando è avvenuto l’incidente. La dinamica dell’infortunio mortale è stata ricostruita anche sulla base dell’ orario dell’interruzione dell’energia elettrica. Dopo la pausa pranzo i due salgono sul cestello elevatore manovrato da una piattaforma per sistemare le tegole sul tetto. È uno di quei macchinari che vengono noleggiati proprio per i lavori di copertura. La piattaforma urta i cavi di alta tensione. La scarica è violentissima. I due operai probabilmente muoiono immediatamente. Ma nessuno è testimone dell’incidente.

L'incidente Sono le 13,30 perché quello è il momento in cui l’energia salta in tutta la zona. Ma dalla centralina viene ripristinata senza problemi perchè la piattaforma, forse per il peso dei due corpi, si è spostata dai cavi, quindi per il momento non scatta alcun allarme. Così passano un paio d’ore.

I soccorsi Alle 15,10 nei pressi della cascina di Mede arriva il contadino alla guida del suo trattore. Vede il cestello elevatore sul tetto e nota i due corpi penzoloni. Chiama i soccorsi. Sul posto arrivano ambulanze, vigili del fuoco, i carabinieri, i tecnici dell’Enel. Il recupero è difficoltoso. Occorre interrompere di nuovo l’energia. Viene recuperato il primo corpo senza vita direttamente dal cestello. Per il secondo è necessario tirare giù tutta la piattaforma.

Si tenta qualche manovra di rianimazione, anche perché ancora non è chiaro da quanto tempo è avvenuto l’incidente.

 

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