Politica

Pd: Chiamparino rinuncia: "Meglio sindaco"

Il sindaco di Torino non concorrerà alla segreteria del partito: "Il Pd cambi o finirà in serie B". Lo scontro si riduce al duello tra Bersani e Franceschini. L'ex ministro: "Voglio un partito di combattimento". Ignazio Marino: "O parlate di laicità o mi candido davvero"

Pd: Chiamparino rinuncia: "Meglio sindaco"

Torino - E' deciso: sarà scontro tra Pierluigi Bersani e Dario Franceschini. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, non concorrerà alla corsa per la segreteria del Partito Democratico. Intanto, Bersani fa un altro passo avanti e presenta il suo manifesto politico: "Voglio un partito di combattimento".

Resto a fare il sindaco "Ho riflettuto a lungo sulla proposta di candidarmi alla segreteria del Pd - scrive Chiamparino in una nota - che mi è stata fatta da parecchi amici e dirigenti, che stimo e che ringrazio non solo per il rispetto dovuto a queste persone, ma anche perché mi pare vi sia effettivamente un problema di insufficienza nello schema congressuale che si va delineando". "Tuttavia, come fin dall'inizio avevo temuto, sono stati sufficienti due giorni di ritorno all`attività amministrativa piena come sindaco per rendermi conto che una campagna elettorale fatta come necessario sarebbe incompatibile con l'impegno quotidiano che richiede una città come Torino, senza contare la presidenza dell'Anci a cui sono stato chiamato in modo unanime da tutta l'Associazione". 

Lavori in corso Oggi si è riunita per la prima volta, a Roma, la commissione nazionale per l’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale del 25 ottobre che ha iniziato a predisporre gli adempimenti necessari cominciando dalla prima tappa, quella entro la quale dovranno essere presentate le candidature e le piattaforme programmatiche, il 23 di luglio. La commissione, composta da 11 membri, ha eletto coordinatore il responsabile dell’area organizzazione del partito, Maurizio Migliavacca.

Il manifesto di Bersani "Unito", ma "di combattimento": così Pierluigi Bersani immagina il suo partito democratico. L’ex ministro lo ha chiarito inaugurando oggi la sede del suo comitato elettorale a segretario del Pd, al primo piano del palazzo di piazza Santi Apostoli già sede dell’Ulivo. La data, ha spiegato, non è stata scelta a caso. "Oggi è l’anniversario della 'terza lenzuolata'", il pacchetto di misure voluto dall’allora ministro dello Sviluppo economico. Quel piano, ha sottolineato, non può passare solo "sotto il titolo liberalizzazioni". Quelle misure avevano e hanno come destinatari "i giovani che devono trovare lavoro senza fare il giro delle sette chiese, i consumatori che devono essere trattati come cittadini". Da quei principi, bisogna partire "per una riscossa civica e democratica", per "riforme che hanno concretezza". Dunque, ha spiegato, "ho voglia che ci sia un partito democratico che riesce a organizzare 'lenzuolate' dei cittadini", a mettere in primo piano il "tema delle accesso delle nuove generazioni al lavoro, dell’attività economica e della famiglia". "Spero - ha insistito - che riusciamo a costruire su questi temi un partito di combattimento".

Un Pd, ha però aggiunto, che "sia unito: la mia candidatura non è contro nessuno".

Commenti