Cultura e Spettacoli

Dalla penna al monitor Mariella Milani, giornalista "riconvertita" a internet

La storica firma del Tg2 è passata dalla tv al fashion blogging: "Con Sodakaustica sono una voce fuori dal coro che ha ancora voglia di mettersi in discussione"

Dalla penna al monitor Mariella Milani, giornalista "riconvertita" a internet

“Se mi metti davanti allo schermo di un computer il mio cervello si paralizza. I miei pezzi li scrivo ancora a penna, neanche con la macchina da scrivere”. Bastano queste parole a identificare Mariella Milani, firma storica della Rai e prima donna a condurre il Tg2. Dalla cronaca ai diritti del cittadino, dalla 'ndrangheta alla pedofilia, in 33 anni si è occupata di vari temi ed è diventata uno dei volti più noti della critica di moda in Italia.

Fino al pensionamento e ad una nuova sfida: internet. “Ultimamente ho curato un dossier sulle sfilate democratiche e sui cambiamenti della moda negli ultimi vent'anni”, spiega la giornalista aggiungendo di aver conosciuto in questo modo anche il mondo del blog. E così, un po' spinta dal marito Enrico Filippini, un po' affascinata dai nuovi media, la Milani ha deciso di “riconvertirsi” al web: “Quando ho realizzato il dossier chiedevo a chi intervistavo: Una persona della mia età può aprire un blog? E mi sentivo rispondere che in questo mondo oggi mancano ancora le competenze”. Alla base c'è anche un concetto più generale che chi ha attraversato la storia del giornalismo italiano non può non conoscere: “Non si può più non fare i conti con la tecnologia”, afferma sicura.

Da questi riflessioni nasce Sodakaustica.com. Un blog? Solo nella forma. I contenuti sono, come ci si può immaginare, quelli che hanno contraddistinto la carriera della Milani, gli stessi che da anni riempiono i taccuini come quello che ci mostra fiera mentre ci racconta la sua esperienza. Basta il nome a caratterizzarne lo stile: pungente, ironico (e autoironico), dissacrante e divertente. Ma anche il “personaggio”: la giornalista, infatti, nel 2003 ha rischiato la vita proprio a causa della soda caustica. In un bar mentre era in compagnia del marito le è stato versato accidentalmente il prodotto ustionante al posto dell'acqua. Fortunatamente un medico presente nel locale è riuscito a salvarla. La vicenda è finita sulle pagine di tutti i giornali e la Milani l'ha ormai trasformato nel suo marchio di fabbrica.

Il giornale online (chiamarlo diario sarebbe riduttivo) racconta “una realtà importante” come quello della moda italiana: “È un mondo di eccellenze, che dà 700mila posti di lavoro in tutto il Paese”, spiega. Ma anche nel racconto oggettivo non manca il lato “caustico”: “Detesto un aspetto: la finzione, l'ipocrisia. Un settore in cui sempre più spesso conta il ruolo e non la competenza. Gli stilisti non si accorgono dei danni spaventosi che possono creare gli yes men. Parallelamente però esiste un mondo fatto da marchi che vendono tanto, ma non fanno sfilate nel grande circuito della moda, come Liu Jo”.

Da qui, probabilmente, nasce una delle rubriche del blog, una vera e propria missione: Largo ai giovani. In questa sezione la giornalista va alla scoperta di talenti ancora poco noti nel mondo della moda e del design. Proprio come Massimo Giorgetti, uno stilista che, la Milani ne è certa, “farà strada”. Ma sotto il suo occhio critico non passano solo chi la moda la fa: da giornalista navigata non risparmia chi di moda parla. Il fenomeno dei fashion blog continua a crescere, ma lei non teme rivali: “Troppo spesso sono solo cassa di risonanza delle griffe, ma alla fine la qualità paga e il tempo farà piazza pulita”.

Il sito è online solo da ottobre ed è totalmente autofinanziato. Ad aiutare la Milani ci sono due ragazzi. Da amante della penna innamorata dei bit, si è buttata con entusiasmo in questa nuova avventura tanto da non escludere di mettere in piedi una vera e propria redazione: “Mi sono data un anno di tempo. Vediamo come va”, ripete più volte la “sgarzolina che ha ancora voglia di mettersi in discussione”, come si autodefinisce. Che altro aggiungere? Appuntamento a ottobre 2012 per tirare le fila del progetto.

E chissà che la sua “voce fuori dal coro” non diventi un trampolino di lancio per la critica di moda sul web.

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