Cultura e Spettacoli

Il pensiero libero ha la chiarezza di un "Libro Aperto"

Libro Aperto riesce a rappresentare un mix molto ben costruito dell'irrilevanza liberale

Il pensiero libero ha la chiarezza di un "Libro Aperto"

Questa più che una recensione, è una piccola celebrazione. È rivolta ad una Fondazione e, al tempo stesso, ad un editore che si chiama Libro Aperto. La rivista esce a cadenza trimestrale e fu fondata da Giovanni Malagodi. Oggi la sua anima è il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli. Nel comitato dei garanti ed in quello editoriale ci sono tanti bei nomi del liberalismo italiano. « Libro Aperto - si legge nel suo foglio di presentazione - è la rivista classica della cultura liberaldemocratica, non schierata con alcuna forza politica». Molti dei suoi animatori provengono dal vecchio partito liberale, quello post malagodiano di Altissimo e Zanone. Lo stesso Patuelli ne fu parlamentare. Ed è vero che oggi questi liberali sono senza approdo. Negli anni hanno mantenuto la rivista al di fuori dell'orbita berlusconiana (dove pure è confluita la maggioranza della vecchia classe dirigente liberale da Giuliano Urbani ad Antonio Martino) e da quella piddina (dove è invece naturalmente approdata la componente liberal degli zanoniani).

Libro Aperto riesce a rappresentare un mix molto ben costruito dell'irrilevanza liberale. Sì, avete capito bene, irrilevanza. Cioè la capacità di avere buone idee, spesso vincenti, ma senza riuscire mai a costruirci sopra un progetto politico-partitico. Per una rivista e un centro culturale come Libro Aperto ciò è un merito, e dunque fa bene sin dalle prime righe a rifuggire qualsiasi coinvolgimento politico. Molti dei suoi ispiratori conoscono bene l'incapacità congenita dei liberali italiani non solo di riunirsi in accordo in una cabina telefonica (come dicevano i maligni negli anni del craxismo), ma soprattutto di fare squadra politica. È così su Libro Aperto potrete compulsare l'ampio spettro del pensiero libero: dal garantismo tosto di Luigi Compagna alle posizioni più conservatrici di Marco Bertoncini.

Libro Aperto fa anche di più: edita libri altrimenti introvabili. Delle vere e proprie chicche. In questa rubrica parlammo del primo volume dei discorsi parlamentari di Luigi Einaudi (il secondo è di prossima uscita). Ma c'è dell'altro. I Discorsi extraparlamentari di Vittorio Emanuele Orlando, Le libertà costituzionali di Aldo Bozzi (un liberale che provò a cambiare la Costituzione prima di tutti) o I verbali dei governi di Cavour (1859 - 1861) .

Tutte letture e testi che varrebbe la pena approfondire.

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