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Dopo l'assoluzione, la rivincita contro Hollywood: standing ovation per Kevin Spacey

L'attore americano si esibisce per la prima volta dopo la conclusione del lungo incubo giudiziario in cui era implicato: recita Shakespeare all'università di Oxford e critica la cancel culture

Dopo l'assoluzione, la rivincita contro Hollywood: standing ovation per Kevin Spacey

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Un ritorno in grande stile dopo anni di calvario giudiziario. La prima apparizione pubblica di Kevin Spacey, dopo la sua assoluzione dalle accuse di molestie sessuali in Regno Unito, è un trionfo totale. L'attore è intervenuto all'università di Oxford leggendo un pezzo di Shakespeare che in molti hanno considerato come una pesante critica alla pratica della cancel culture e per lui è stata una vera e propria standing ovation.

Il monologo teatrale di Kevin Spacey

Il due volte premio Oscar si è presentato a Oxford per una manifestazione in onore del filosofo Roger Vernon Scruton, morto nel 2020 e che nell'ultimo periodo della propria vita è stato oggetto di una campagna di boicottaggio a causa di alcune frasi offensive prese, apparentemente, fuori contesto. Per questa occasione Spacey si è voluto esibito nella lettura di una scena di un testo shakesperiano, il "Timone d'Atene", ritenuto da parecchi analisti interessante dal punto di vista dell'avversione alla pratica culturale che ormai è diventata molto in voga a Hollywood. Spacey è stato introdotto sul palco dal giornalista Douglas Murray, direttore di The Spectator, definendolo "uno dei grandi attori della sua generazione e una persona che sono orgoglioso di chiamare amico".

Scritta da Shakespeare all'inizio del 1600, "Timone d'Atene" racconta la storia di un ricco cittadino della capitale greca che elargisce le proprie ricchezze a compagni parassiti, per poi trovarsi emarginato da loro quando perde l'intero patrimonio finendo per allontanarsi dal genere umano per vivere in isolamento in una grotta. L'artista non ha fornito alcun contesto alla lettura. Tuttavia, visto il modo in cui il testo è percepito e dati i suoi recenti trascorsi, è probabile che l'interpretazione sia legata all'abbandono subito da parte dell'industria cinematografica e del mondo della cultura a seguito delle accuse di violenza sessuale alle quali ha dovuto rispondere a partire dal 2017 in occasione dell'esplosione del movimento #metoo.

Anni di accuse spazzate via

Lo scorso luglio Kevin Spacey era stato giudicato non colpevole di molestie e abusi sessuali contro quattro uomini contestate a Londra, nel corso di un processo su vicende risalenti a un periodo compreso fra il 2004 e il 2013. La star di Hollywood era stata accusata dei reati nel periodo durante il quale ricopriva la carica di direttore artistico del teatro Old Vic della capitale britannica. I giurati avevano totalmente respinto le argomentazioni dell'accusa, secondo cui Spacey aveva "aggressivamente" afferrato tre uomini per l'inguine e aveva compiuto un atto sessuale su un aspirante attore mentre dormiva nel suo appartamento. Un incubo durato ben sette anni.

al termine del quale ora l'attore è pronto a far ripartire all'età di 64 anni una meravigliosa carriera cinematografica bruscamente e ingiustamente interrotta a questioni giudiziarie.

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