Personaggi

Da Mountbatten-Windsor a Sussex: Harry e Meghan cambiano il cognome dei loro figli

I duchi di Sussex hanno scelto un nuovo cognome per i loro figli, seguendo la tradizione della royal family

Da Mountbatten-Windsor a Sussex: Harry e Meghan cambiano il cognome dei loro figli

Ascolta ora: "Da Mountbatten-Windsor a Sussex: Harry e Meghan cambiano il cognome dei loro figli"

Da Mountbatten-Windsor a Sussex: Harry e Meghan cambiano il cognome dei loro figli

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Dopo la tanto chiacchierata apertura del loro nuovo sito, “Sussex.com”, Harry e Meghan avrebbero compiuto un’altra mossa studiata per rilanciare il loro brand, la loro immagine sia pubblica sia privata. Un gesto che può avere diverse interpretazioni: la coppia, infatti, avrebbe modificato il cognome dei piccoli Archie e Lilibet Diana.

Da Mountbatten-Windsor a Sussex

Prima dell’ascesa al trono di Re Carlo III i figli di Harry e Meghan avevano il cognome della royal family, ovvero Mountbatten-Windsor, nato dall’unione dei cognomi, rispettivamente, del principe Filippo e della regina Elisabetta. Tutto cominciò nel 1917, in piena Prima Guerra Mondiale, quando Giorgio V giudicò sconveniente continuare a portare il cognome tedesco Sassonia Coburgo, ereditato dal principe Alberto, marito della regina Vittoria. Il rancore popolare contro la Germania era talmente forte che persino un semplice nome poteva rappresentare un pericolo, la causa scatenante di un non improbabile rovesciamento della monarchia britannica.

Così Giorgio V modificò il nome da Sassonia Coburgo a Windsor. L’8 febbraio 1960 la regina Elisabetta decise di fare un regalo al marito, aggiungendo al cognome della dinastia anche Mountbatten. “L’effetto della dichiarazione fu che tutti i figli della Regina, qualora avessero avuto bisogno di un cognome, avrebbero potuto usare Mountbatten-Windsor”, dice il sito della royal family, aggiungendo: “Per la maggior parte i membri della royal family che hanno il trattamento di altezza reale Principe o Principessa non hanno bisogno di un cognome, ma se dovesse esservene la necessità…questo cognome è Mountbatten-Windsor”.

Nel caso dei figli di Harry e Meghan il loro nome completo è stato, finora, Archie Mountbatten- Windsor e Lilibet Diana Mountbatten-Windsor. Quando Carlo è diventato Re d’Inghilterra i figli dei duchi di Sussex sono diventati, di diritto, principi. Nel comunicato che annunciava il battesimo della loro secondogenita, nel marzo 2023, Harry e Meghan utilizzarono per la prima volta i titoli nobiliari concessi ai bambini, ma non il cognome Mountbatten-Windsor, sostituito con “of Sussex” (di Sussex): "Principe Archie di Sussex e Principessa Lilibet Diana di Sussex". Ora questa modifica sarebbe diventata ufficiale.

Tradizione oppure opportunismo?

Harry e Meghan non hanno fatto nulla di strano, né di proibito. Per tradizione i reali britannici prendono il cognome che deriva dal loro titolo, in questo caso Sussex. Non dimentichiamo che i figli di William e Kate si chiamano George di Wales, Charlotte di Wales e Louis di Wales (cioè “di Galles”). A scuola possono usare una la variante più informale del cognome, che semplicemente omette la preposizione “di”: per esempio George Wales invece di George di Wales. Quando William e Harry erano bambini e il loro padre era il principe di Galles erano conosciuti come William Wales e Harry Wales.

La domanda è un’altra: perché lo hanno fatto dopo anni di accuse contro la royal family? Le interpretazioni sono diverse. Forse Harry e Meghan sperano in un sincero riavvicinamento alla royal family, che metta fine ai dissidi familiari. Oppure il desiderio di pace sarebbe una strategia per risollevare le “quotazioni” di popolarità, ormai ai minimi storici. C’è anche un’altra possibilità: i duchi non avrebbero alcuna intenzione di riconciliarsi con i parenti, ma il titolo nobiliare farebbe ancora presa sul pubblico. Servirebbe alle loro carriere, sarebbe la base che sostiene la loro immagine. Senza quello sono un Harry e una Meghan qualunque. Il rischio, però, è che dietro al titolo altisonante non vi sia nulla.

Anzi, che il titolo non sia nient’altro che un grazioso involucro vuoto.

Commenti