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Peschiera del Garda: 2 corpi nel lago Incappucciati con mani e piedi legati

I corpi sono di un uomo e una donna: la testa in un cellophane e le mani e i piedi legati dietro la schiena. Sono affiorati dal Canale di Mezzo

Peschiera del Garda: 2 corpi nel lago 
Incappucciati con mani e piedi legati

Peschiera del Garda - Due cadaveri incaprettati che affiorano dalle acque del Canale di Mezzo. Prima quello di un uomo, sulla settantina. Poi, oggi, quello di una donna, fasciato in un cartone. Scoperto a 150 metri dal primo corpo. Entrambi hanno le mani e i piedi legati dietro la schiena e la testa in un sacchetto di cellophane. La prima scoperta è stata fatta la notte scorsa dai dipendenti di un bar, che stavano pulendo una piattaforma sull’acqua utilizzata durante la bella stagione. È stato notato il cadavere di un uomo. Secondo quanto accertato dai militari di Peschiera del Garda, la vittima aveva le mani legate dietro la schiena e la testa nascosta in un sacchetto. Il secondo cadavere, di una donna, è stato recuperato stamane a circa 150 metri dal luogo del primo ritrovamento. Anche la seconda vittima è legata e avvolta nel cellophane. Il maltempo degli scorsi giorni, sottolineano gli investigatori, ha provocato forti correnti nel lago, che nella località veronese si infila in tre corsi d’acqua, tra i quali il Canale di Mezzo.

La scoperta "Stavamo pulendo, come al solito, la piattaforma esterna dalle alghe, quando ci siamo accorti di un grosso involucro, sembrava un grande pacco, che era rimasto incastrato tra la nostra terrazza e l’argine del canale". Così il titolare del Bar Centrale racconta il ritrovamento ieri notte del primo dei due cadaveri scoperti nelle ultime ore a Peschiera del Garda. "Abbiamo capito subito che c’era qualcosa che non andava - dice ancora - e abbiamo chiamato i carabinieri". Non è possibile al momento ipotizzare quando il corpo sia stato gettato nelle acqua del Canale di Mezzo. "Due giorni fa quando abbiamo fatta lo stesso intervento di manutenzione alla piattaforma - afferma il barista - non ci siamo accorti di nulla". Il bar dista poche decine di metri dal luogo in cui stamane è stato recuperato il secondo corpo.

Il secondo cadavere Il secondo cadavere è stato scoperto stamane da alcune persone che stavano passeggiando vicino al porto. Il corpo della donna, approssimativamente di una età vicina alla settantina e con una polo addosso, affiorava a pelo d’acqua, in un punto in cui la profondità è di meno di due metri. Sul posto si è recata una squadra nautica dei vigili del fuoco, affiancata dai sommozzatori, che hanno tratto a riva la salma. L’impressione è che i due non si trovasse da molto tempo in acqua. Entrambe le vittime non hanno con sé i documenti. Non si esclude che la coppia sia stata uccisa e successivamente gettata in acqua. - Il corpo della donna è stato trovato stamani dai coniugi Nadia Tinelli e Luca Bertoldi, titolari della pizzeria ’La velà sulla riva del Canale di Mezzo, in viale Cordigero. Di età tra 60 e 65 anni, secondo le prime indicazioni dei carabinieri, indossava una polo blu e una gonna rossa. Durante un primo esame del medico legale gli investigatori hanno trovato nel reggiseno della donna due rotoli di banconote rispettivamente da 120 e 80 euro. Secondo i militari, la vittima, che non portava la fede, sarebbe italiana e non presenterebbe segni di arma da fuoco.

I sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno scandagliato il Mincio nei pressi del ritrovamento del cadavere senza tuttavia recuperare altro materiale.

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