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Piazza Tahrir, ancora scontri Quattro morti, un dodicenne

Per il quinto giorno consecutivo l'Egitto è scosso dagli scontri tra protestanti e forze di sicurezza. In un attacco delle forze di polizie sono rimaste uccise quattro persone

Piazza Tahrir, ancora scontri Quattro morti, un dodicenne

Disordini, scontri e ancora vittime. In quella che è diventata ormai una triste consuetudine, anche questa mattina si fa il conto dei morti più recenti rimasti sul suolo di piazza Tahrir. I manifestanti non accennano a lasciare la piazza del Cairo, quella piazza teatro di mesi di scontri, prima per arrivare alla cacciata di Hosni Mubarak, costretto a rassegnare le dimissioni, ora per protestare contro il nuovo Egitto dei militari.

Tre le vittime solo nella giornata di ieri. Sei a sentire le fonti mediche. Vittime che si uniscono a un elenco in costante aggiornamento, nel quale finiscono anche i quattro morti protagonisti degli scontri avvenuti questa notte in piazza tra manifestanti e forze di sicurezza.

Il quotidiano egiziano al-Wafd rende noto questa mattina il bilancio delle vittime, sottolineando come ancora una volta l'esercito abbia utilizzato proiettili veri contro i manifestanti e denuncia l'uccisione di tre persone. Mohammad Mustafa Hussein Sayed, studente di ingegneria. Mohammad Samir Maslaha, ventenne ucciso in via Talaab Harb. Infine Islam Abdel Hafith, deceduto nell'ospedale da campo allestito nella moschea vicina a piazza Tahrir, dove i medici lo stavano curando.

Ma è un testimone presente in piazza, Mohamed Mustafa, coordinatore dei soccorsi ai manifestanti, ad aggiornare il bilancio, facendo lievitare il numero delle vittime della giornata di oggi a quattro. Ancora una volta le cifre non coincidono con quelle ufficiali, che parlano semplicemente di quattro feriti. Tra le quattro persone rimaste vittime della cariche di polizia ci sarebbe anche un ragazzo di dodici anni, mentre un quindicenne, colpito da armi da fuoco, sarebbe grave.

Questa mattina all'alba le forze di polizia hanno caricato i manifestanti, in un ennesimo tentativo di sgomberare la piazza. La cronaca dei manifestanti parla di agenti in assetto anti-sommossa, armati anche di bastoni, di spari sulla folla e lacrimogeni e descrivono quello che è un raid contro il sit-in permanente. Gli scontri, secondo chi si trovava sul posto, sarebbero avvenuti "tra le 3.30 e le 5 del mattino (le 2.30 e le 4 in Italia)" e secondo fonti ufficiali sarebbero scattati a seguito di un tentativo dei manifestanti di abbattere un muro di mattoni eretto dai soldati per proteggere l'area del Parlamento.

Ayman al-Nour, leader liberale, ha affermato questa mattina che sporgerà denuncia alla magistratura dopo essere stato accusato dalla stampa egiziana di essere il fomentatore degli scontri che si stanno registrando anche oggi in piazza al Cairo. "Si tratta di fantasia", taglia corto il politico. "Io non ho alcun rapporto con quanto sta accadendo".

al-Nour è considerato dai più il candidato alla vittoria nelle prossime presidenziali egiziane e a sua detta quanto riportato dalla stampa sarebbe un tentativo di vendetta nei suoi confronti per aver chiesto "la fine della giunta militare".

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