Politica economica

Bollette, cosa può succedere con la fine del mercato tutelato

Mentre il governo valuta come uscire fuori dal mercato tutelato sulle bollette di luce e gas, ecco cosa accadrà ai clienti che non sceglieranno nessun operatore

Bollette, cosa può succedere con la fine del mercato tutelato

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Per come stanno le cose adesso, il mese di gennaio del 2024 vedrà la fine del mercato tutelato per le bollette del gas e ad aprile per quelle della luce. Il governo, però, sta valutando il da farsi così come ha recentemente affermato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha parlato di "valutazioni da parte del governo sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato (dell'energia, ndr) dei clienti domestici, ed in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell'instabilità dei prezzi dell'energia in questa fase storica".

Le varie ipotesi in campo

Non si conosce ancora bene cosa potrebbe accadere con la fine del mercato tutelato: i prezzi aumenterano o rimarranno invariati? "Oggi sul mercato tutelato abbiamo 10 milioni di famiglie", ha ricordato il ministro durante un convegno. Il tema è cosa accadrà alle famiglie italiane che non sceglieranno, per tempo, un operatore sul mercato libero, ma anche da questo punto di vista sono arrivate rassicurazioni da parte del governo. "Sulla base dei principi fissati dalla decretazione ministeriale, saranno svolte campagne di comunicazione istituzionale su larga scala, attraverso una pluralità di canali divulgativi e sui principali media a diffusione nazionale, in coordinamento con Arera e con il supporto di Acquirente Unico", ha spiegato Fratin.

In questo modo saranno veicolate le corrette informazioni sulla normativa vigente "in materia di apertura del mercato, sulle caratteristiche del servizio a tutele graduali, sulle relative tempistiche, sugli obblighi e sui diritti dei clienti finali, nonché sulle opportunità del mercato in termini di potenziali vantaggi derivanti da una pluralità di offerte, trasparenti e confrontabili". Tutti gli utenti saranno informati per poter operare le scelte più consapevoli ed eseere tutelati: tutto ciò dovrà, però, avvenire con largo anticipo: secondo quanto appreso, tutti gli utenti riceveranno le opportune comunicazioni sulle loro bollette secondo quanto stabilito dall'ente regolatore per "rafforzare la trasparenza e la chiarezza informativa sulle condizioni di fornitura e sui prezzi, in modo da agevolare il confronto autonomo dei clienti fra l'offerta economica di tutela e le alternative disponibili sul mercato", ha concluso Fratin.

Cosa succede con la luce

Fino a quando non si saprà la strada da intraprendere, ecco cosa accadrà a chi non sceglierà un operatore al termine del mercato tutelato: nessuno dovrà temere un'interruzione di servizio perché si passera automaticamente al Servizio a tutele graduali (Stg) che è operativo grazie alle microimprese. L'operatore, al momento, è impossibile da conoscere fin quando non si saprà chi avrà vinto tramite le aste dei prossimi mesi. Il Stg avrà una durata non superiore ai tre anni: chi avrà continuato a non scegliere passerà allo stesso servizio dei tre anni precedenti. Anche sulle tariffe c'è un alone di incertezza: di sicuro il prezzo sarà unico per tutto il Paese grazie a una delibera emanata da Arera che "sarà soggetta ad aggiornamenti periodici".

Cosa succede con il gas

Per quanto riguarda il gas, chi non sceglierà il proprio operatore al quale versare il prezzo delle bollette non rimarrà a secco: anche in questo caso, chi non aderirà al mercato libero dal prossimo anno rimarrà con il fornitore preesistente che applicherà prezzi variabili in base al Psv (Punto di Scambio Virtuale) in aggiunta a un prezzo fisso che sarà stato stabilito "liberamente dal venditore e monitorato da Arera", come si legge su Repubblica.

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