Politica economica

“Non si potrà fare tutto”. Giorgetti traccia la linea di priorità sulla manovra

Sarà una manovra di bilancio difficile per il governo ma il ministro Giorgetti rassicura: "Intervenire a favore dei redditi medio bassi e per promuovere la crescita"

“Non si potrà fare tutto”. Giorgetti traccia la linea di priorità sulla manovra

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Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze, in video collegamento al meeting di Rimini ha tracciato la linea del Paese dei prossimi mesi con realismo e ponderatezza, sottolineando le criticità che potrebbero influire sulle riforme del prossimo futuro. In particolare, il ministro ha posto l'accento sulla riforma previdenziale, che l'Italia aspetta ormai da anni, ma che risulta essere ben più complessa di quanto già non possa apparire. E il motivo l'ha spiegato lo stesso titolare del Mef: "Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo Paese".

La natalità in Italia è ai minimi storici e questo influisce inevitabilmente in una pianificazione orientata al futuro, perché mancando i futuri lavoratori nel prossimi decenni, viene a mancare la base sulla quale poggiare la riforma. Il problema è strutturale e dev'essere risolto ora o, comunque, nel più breve tempo possibile per poter avere un concreto margine di manovra per avviare le nuove linee previdenziali. Ma complicazioni ci saranno anche per la nuova legge di Bilancio, come ha messo con molta sincerità il ministro, perché se è vero che ogni manovra presenta problemi propri, Giorgetti evidenzia come questa sarà particolarmente difficile da portare in porto: "Siamo chiamati a decidere delle priorità. Non si potrà fare tutto, dovremmo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma anche utilizzare le risorse a disposizione per promuovere la crescita e premiare chi lavora. Questo è l'indirizzo e quello che auspichiamo".

A fronte delle difficoltà, il governo ha comunque ben chiaro l'orientamento da seguire da qui ai prossimi mesi e tutti i provvedimenti che verranno assunti saranno nella direzione della manovra finanziaria di fine anno ma anche del Pnrr che, sottolinea il ministro per i più smemorati, sono "risorse, solo parzialmente gratis, che non devono essere sprecate e che devono essere utilizzate nel miglior modo possibile. Non c'è solo il puntuale rispetto, il fare in fretta, ma il fare bene. Se il fare in fretta significa fare male è meglio fare più lentamente ma farlo bene".

Questo governo, ha sottolineato il ministro, è responsabile, "anche in termini finanziari, ma anche che chiede all'Europa di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo, altrimenti diventa tutto molto più complicato e magari anche autolesionista".

In tal senso, parlando del patto di stabilità, ha auspicato che lo stesso non riparta dal 1 gennaio 2024 ma continui a mantenere un paradigma di buon senso.

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