Politica economica

Tax Free Shopping, la novità sulla tassa che riporta l'Italia ai vertici europei

Novità sulla Tax Free Shopping, dove l'Italia era il fanalino di coda dell'Europa. A sottolinearlo il ministro del Turismo Daniela Santanché nel corso del "ministeriale del Turismo" di Maiorca

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Arrivano notizie molto positive nel ministeriale del Turismo in corso a Maiorca, dove nei numerosi incontri, il ministro del Turismo Daniela Santanché ha incontrato gli omologhi delle altre nazioni per parlare e confrontarsi su molti temi che riguardano il turismo europeo e mondiale. L'attenzione concentrata sulla sostenibilità nei suoi vari aspetti, ma soprattutto nella dimensione sociale, ha portato anche una novità da parte dell'Italia per la Tax Free Shopping.

Una battaglia che il ministro sta portando avanti da tempo e di cui ha sottolineato l'importanza come modalità di sostegno all'intera filiera: “Grande risultato la misura sul Tax Free Shopping in Legge di bilancio. Lo sforzo profuso dal dicastero, che nel mese di febbraio aveva incontrato i vertici delle più importanti aziende del Tax Free Shopping, ha dato i frutti previsti", ha spiegato il ministro alla platea.

Come funzionava fino ad ora la Tax free shopping

Il cittadino residente al di fuori della Comunità Europea che effettuava acquisti di beni di consumo nel nostro Paese, poteva richiedere il rimborso dell’iva pagata. Per farlo doveva rivolgersi ad apposite agenzie internazionali, le Tax Refund Agency, che si occupavano di rimborsare l’imposta sul valore aggiunto al cittadino extra-UE.

Il viaggiatore straniero, non residente o domiciliato all’interno della Comunità Europea, che comprava un genere di consumo in Italia presso un negozio convenzionato che espone la scritta Tax free shopping riceveva dal negoziante sia la fattura che il modello di Tax Refund.

L'italia era il fanalino di coda in Europa

Fino ad ora però per ricevere il rimborso, c'era una soglia minima (ferma alle vecchie 300mila lire, pari ad euro 154,95), che era la più alta in Europa, visto che gli altri Paesi membri l'avevano ridotta o in alcuni casi azzerata utilizzando il sistema come strumento in grado di attrarre i flussi extra-europei, tradizionalmente molto inclini al turismo finalizzato allo shopping.

"Anche l’Italia, finalmente, riduce la soglia economica minima per accedere al servizio, fornendo un’opportunità unica per la promozione del Made in Italy, e, in particolare, per lo sviluppo dell’artigianato locale. Così facendo il governo Meloni intende sostenere la ripresa della filiera del turismo nazionale e potenziare il rilancio a livello internazionale dell’attrattività turistica italiana - ha spiegato il ministro Santanché - La misura, infatti, andrà a generare impatti positivi su tutta la filiera del turismo, aumentando la domanda sull’intero territorio nazionale".

Un importante passo avanti per la filiera del turismo, una delle più proficue del nostro Paese che genera direttamente circa il 5% del PIL e incide indirettamente sul 13% dello stesso e rappresenta direttamente il 6% e indirettamente il 15% dell'occupazione totale.

Dati importanti del 2022, che hanno visto un ulteriore aumento nell'anno in corso, in attesa di avere dati aggiornati che si attendono estremamente positivi.

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