Politica estera

Accusato di frode e riciclaggio, il repubblicano George Santos non si ricandida

Il deputato 35enne ha ripetutamente mentito circa la sua esperienza lavorativa e la sua vita. Dopo il rapporto della commissione etica bipartisan ha deciso di non ricandidarsi

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Il deputato repubblicano George Santos ha annunciato che non si ricandiderà nel 2024, dopo che il comitato etico della Camera degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto schiacciante sulla sua condotta non propriamente "esemplare" per un politico. La commissione ha riscontrato che il deputato "ha palesemente rubato alla sua campagna" e ha sfruttato "ogni aspetto della sua candidatura alla Camera per il proprio profitto finanziario personale". Sui suoi profili social, il deputato 35enne del Gop ha definito il rapporto una “diffamazione politicizzata” anche se ha annunciato che alla luce dell'indagine non si ricandiderà. "La mia famiglia merita di meglio che essere costantemente sotto il tiro della stampa", ha scritto in un lungo post. Nel suo rapporto, la commissione etica bipartisan sostiene che Santos ha dichiarato di aver concesso prestiti fittizi ai suoi comitati politici per indurre i donatori a versare ulteriori contributi alla sua campagna. Una frode vera e propria di cui Santos dovrà rispondere anche davanti ai giudici.

La parabola del deputato 35enne

Santos avrebbe poi dirottato il denaro della campagna sul suo conto personale come "rimborso" di quei prestiti fittizi. "Ha usato i suoi legami con donatori di alto valore e con altre campagne politiche per ottenere ulteriori fondi per se stesso attraverso operazioni commerciali fraudolente o comunque discutibili", ha dichiarato la commissione in un rapporto. "E ha sostenuto tutto questo con una serie costante di bugie ai suoi elettori, ai donatori e al suo staff sul suo background e sulla sua esperienza". Il comitato etico ha dichiarato di non voler avviare un'azione disciplinare in prima persona perché il processo fornirebbe al deputato "un'ulteriore opportunità di ritardare qualsiasi responsabilità per le sue azioni e potrebbe rischiare di interferire con il procedimento penale in corso". Secondo il comitato etico, la condotta di Santos merita tuttavia "una pubblica condanna" poiché "ha portato grave discredito alla Camera".

Di cosa è accusato il deputato

Il deputato 35enne deve rispondere di decine di accuse federali, tra cui frode telematica, furto d'identità aggravato e cospirazione. Un portafoglio immobiliare inesistente, dichiarazioni fraudolente di lauree e confusione sul fatto che sia ebreo o meno sono solo alcune delle controversie che il repubblicano newyorkese sta affrontando da mesi. Durante la sua campagna elettorale, Santos si è presentato come "la piena incarnazione del sogno americano": un figlio apertamente gay di immigrati brasiliani che ha raggiunto le alte sfere di Wall Street prima di entrare nel mondo della politica. Peccato che successivamente si è scoperto che la sua storia fosse palesemente inventata. Santos, infatti, è stato celebrato come il primo repubblicano apertamente gay a conquistare un seggio alla Camera dei Rappresentanti. Secondo una biografia pubblicata online dalla sua campagna - poi rivista - Santos è un americano di prima generazione, nato nel Queens di New York. I suoi nonni, si legge sul sito, "fuggirono dalle persecuzioni ebraiche in Ucraina, si stabilirono in Belgio e fuggirono nuovamente dalle persecuzioni durante la seconda guerra mondiale" prima di stabilirsi in Brasile. I suoi genitori, nati in Brasile, sono infine emigrati negli Stati Uniti "alla ricerca del sogno americano".

Il New York Times ha pubblicato una serie di articoli che mettono in discussione i contenuti del suo curriculum, tra cui la sua istruzione, la sua esperienza lavorativa e persino le sue affermazioni di essere una star della pallavolo al college.

Altre testate giornalistiche non hanno trovato prove che i suoi nonni siano fuggiti dall'antisemitismo in Europa o che lui sia ebreo, nonostante le precedenti dichiarazioni di essere un "orgoglioso ebreo americano".

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