Guerra in Israele

La guerra d'Israele contro Hamas infiamma Hollywood

Aumenta la tensione nell'industria cinematografica di Hollywood che vede i sostenitori di Israele opporsi ai sostenitori della causa palestinese e del cessate il fuoco

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Arriva anche a Hollywood la guerra scatenata da Israele contro Hamas a seguito dell’attacco islamista del 7 ottobre contro lo Stato ebraico e questa volta non è un film. Il mondo tradizionalmente liberal legato all'industria cinematografica americana è attraversato da tensioni che stanno lasciando solchi profondi tra attori pro-israeliani da una parte e pro-palestinesi dall’altra.

Una delle attrici comiche più attive sui social nel difendere la risposta israeliana alla strage del sukkot è Amy Schumer la quale a ritmo quasi quotidiano riposta articoli ed interventi per far sentire la sua vicinanza al popolo ebraico vittima del più grave attacco dai tempi dell’Olocausto. Solo su Instagram dove è seguita da oltre 13 milioni di persone Schumer ha pubblicato oltre 40 post su quanto è accaduto in Medio Oriente ricevendo il plauso da altre star come Sacha Baron Cohen e Kathy Griffin ma anche critiche da parte di Bernice King. In un commento su X, la figlia di Martin Luther King ha dichiarato che suo padre "era contro l’antisemitismo come lo sono io e sono certa che avrebbe implorato la fine dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza”.

La condanna della risposta militare israeliana espressa da Angelina Jolie è stata denunciata pubblicamente dal padre Jon Voight, che già nel 2014 in occasione di un precedente intervento dell’Idf contro Hamas aveva definito “ignoranti” i commenti pro-palestinesi di Javier Bardem e Penelope Cruz. La cantante e attrice Selena Gomez, finita al centro delle polemiche per non aver preso una posizione netta a favore dello Stato ebraico, ha annunciato di volersi prendere una pausa e di voler cancellare il proprio profilo Instagram.

Subito dopo lo shabbat di sangue 700 star di Hollywood tra cui Michael Douglas e Jamie Lee Curtis, Gal Gadot e Chris Pine hanno firmato una lettera di condanna del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007. A fine ottobre invece decine di attori del calibro di Cate Blanchett e Joaquin Phoenix si sono rivolti a Joe Biden affinché faccia pressioni su Benjamin Netanyahu per ottenere un cessate il fuoco nell’enclave palestinese. Come si legge nel loro appello, gli artisti invitano il presidente e gli altri leader del mondo “ad onorare tutte le vite in Terra Santa e a facilitare la fine dei bombardamenti e il rilascio degli ostaggi”.

Queste sono solo alcune delle agitazioni che stanno scuotendo Tinseltown e che coinvolge anche gli autori di film e serie televisive. La mancata pubblicazione di un comunicato di condanna delle azioni di Hamas da parte della Writer Guild of America ha suscitato manifestazioni di disapprovazione tra molti sceneggiatori. “Quando i terroristi hanno invaso Israele per uccidere, stuprare e rapire gli ebrei la Wga è rimasta in silenzio” hanno scritto tra gli altri Steven Levitan, creatore di "Modern Family", ed Amy Sherman-Palladino, creatrice di "Gilmore Girls".

Nel frattempo la tensione si è estesa anche ai teatri e sulla costa orientale degli Stati Uniti.

A Boston infatti è scoppiata una bagarre quando gli spettatori di uno show di Dave Chappelle hanno interrotto il comico dividendosi tra pro-israeliani e pro-palestinesi al grido di Palestina liberaed e allora Hamas?.

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