Politica estera

Satellite spia su Pearl Harbour. Perché Kim punta le basi Usa

Il regime nordcoreano ha fatto sapere che il satellite spia, lanciato mertedì, ha già scattato foto a basi militari americane. Ha anche aggiunto che la missione del satellite inizierà ufficialmente il prossimo dicembre

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Se l’attacco a Pearl Harbour è passato alla storia come la prima aggressione bellica sul suolo americano, nel 2023 la base militare potrebbe subire nuove minacce. A distanza di 82 anni da quel 7 dicembre 1941 che aveva lasciato l’America sotto choc, il satellite spia lanciato in orbita dalla Corea del Nord avrebbe scattato delle foto al sito che sarebbero già finite sulla scrivania di Kim Jong-un.

Il lancio del satellite spia, denominato "Malligyong-1", è avvenuto martedì 21 novembre e il regime di Pyongyang ha voluto annunciarlo in pompa magna davanti a tutto il mondo per farlo passare come un successo. Secondo fonti sudcoreane e giapponesi, questo sarebbe il terzo tentativo da parte dei nordcoreani dopo che, nei mesi scorsi, si erano già cimentati nel mandare ad alta quota il primo strumento di sorveglianza militare che potrebbe permettere a Kim di acquisire informazioni importanti in caso di conflitto con altre potenze.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa nordcoreana Yonhap, il governo di Pyongyang avrebbe già preso visione delle immagine catturate dal satellite mentre questo passava sopra l’arcipelago delle Hawaii, 50esimo Stato della federazione americana, intorno alle cinque del mattino di venerdì secondo il fuso orario della penisola coreana, mentre in Italia erano le venti. Oltre ad aver fotografato il sito di Pearl Harbour, è stata anche immortalata la base aerea di Hickam sull’isola di Honolulu. Sempre sulla base delle informazioni diffuse dall’organo di stampa Yonhap, le foto ritrarrebbero diversi mezzi di trasporto tipici dei tempi di guerra come la portaerei statunitense a propulsione nucleare Uss Carl Vinson.

Anche altri territori nella regione dell’Asia Pacifico sono stati sorvolati dal satellite spia quali Mokpo, Gunsan, Pyeongtaek, Osan, Seul e altri, tutti considerati obiettivi sensibili in caso di attacco missilistico da parte della Corea del Nord. Non solo, anche le basi statunitensi ubicate nella regione come Camp Humphreys, la più grande base militare statunitense al di fuori del territorio nordamericano, sarebbero state ispezionate dall’alto.

Secondo i detrattori del regime di Pyongyang, il motivo per cui Kim ci ha tenuto a far sapere al mondo intero di essere in possesso delle immagini dei siti militari è per dimostrare il buon funzionamento dello strumento, dopo i primi due flop, nonostante la missione ad alta quota cominci ufficialmente a inizio dicembre. Quando martedì è avvenuto il lancio, la Corea del Nord ha asserito che era una risposta alla crescente militarizzazione spaziale da parte di Washington e Seul.

I governi sudcoreano e nipponico hanno espresso ferma condanna per la missione militare del Nord.

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