Politica estera

"Presidenziali al candidato pro-Cina": cosa rivela la svolta delle Maldive

Mohamed Muizzu si è aggiudicato il 54.06% dei voti. Il suo partito, al governo dal 2013 al 2017, ha accettato cospicui finanziamenti dalla Cina per il suo programma di sviluppo economico

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L’arcipelago delle Maldive rischia di virare verso Pechino. Mohamed Muizzu, il candidato del partito pro-Cina People National Congress (Pnc), ha ottenuto il 54.06% dei voti alle elezioni svoltesi domenica 1 ottobre, battendo il presidente uscente Ibrahim Mohamed Solih. Circa l’85% dei 282mila aventi diritto si sono presentati agli oltre 586 seggi elettorali, distribuiti sulle 187 isole famose per le loro spiagge e i resort di lusso. “Mi congratulo con Muizzu per aver vinto le elezioni e ringrazio il popolo per il suo esemplare spirito democratico”, ha scritto in un post su X lo sconfitto Solih, che rimarrà in carica fino al 17 novembre. Durante il suo mandato, è stato campione di una politica fortemente improntata al potenziamento delle relazioni con l’India, storico partner dell’arcipelago.

Il Pnc, invece, ha sempre guardato alla Cina. Sotto la guida di Abdulla Yameen Abdul Gayoom, presidente delle Maldive dal 2013 al 2017 e attualmente in carcere per corruzione e riciclaggio di denaro, l’arcipelago ha visto un afflusso di fondi dalla Belt and Road Initiative di Pechino per il suo programma di sviluppo economico, in cui Muizzu ha svolto un ruolo fondamentale. In quegli anni, l’influenza cinese sulla nazione insulare aveva fatto scattare un campanello d’allarme a Nuova Dehli, preoccupata dalla crescente presenza del Dragone nell’Oceano Indiano e dalla possibile perdita di un partner di grande valore strategico. Le Maldive, infatti, si trovano a cavallo di una delle rotte marittime più trafficate al mondo.

Il ritorno delle isole alla loro postura tradizionale nelle relazioni con i Paesi vicini durante il governo Solih, eletto nel 2018, non era stato visto con favore da ampie fette della popolazione, preoccupate per la crescente influenza politica ed economica dell’India. Da parte sua, Mohamed Muizzu ha reso ben chiare le sue intenzioni fin dall’anno scorso quando, durante un incontro con alcuni funzionari del Partito comunista cinese, aveva dichiarato che la sua vittoria alle elezioni avrebbe portato a “un nuovo capitolo di forti legami tra i nostri due Paesi”.

Una promessa di relazioni future, questa, ribadita dalle congratulazioni del ministro degli Esteri cinese: "La Cina è disposta a collaborare con le Maldive per consolidare la tradizionale amicizia, approfondire la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e spingere verso nuovi e continui progressi nel partenariato amichevole e globale orientato al futuro tra i due Paesi".

La vittoria del People National Congress è fonte di preoccupazione anche per gli Stati Uniti, il Giappone e l’Australia che, assieme all’India, compongono l’alleanza Quad (Dialogo quadrilaterale di sicurezza), il cui obiettivo è proprio contenere la presenza e l’influenza della Cina nell’Oceano Indiano.

Nonostante la situazione molto delicata, il leader di Nuova Dehli Narendra Modi si è congratulato con Mohamed Muizzu per la vittoria, scrivendo in un post su X che “l’India mantiene l’impegno di rafforzare le relazioni bilaterali con le Maldive, ormai consolidate nel tempo, e a migliorare la nostra cooperazione internazionale nella regione”.

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