Politica estera

"Vicini alla loro scoperta", la rivelazione choc sugli extraterrestri

Lo scienziato della Nasa Ravi Kopparapu sostiene che molto presto scopriremo se c'è vita su altri pianeti. E negli Usa, dalla scienza alla politica, cresce l'interesse sul fenomeno degli Ufo e degli Uap

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Siamo soli nell’universo? Questa è forse una delle prime domande che l’uomo ha cominciato a porsi già nell'antichità. E ora la risposta potrebbe essere più vicina che mai. “Penso che scopriremo molto presto se c’è vita su altri pianeti” ha infatti dichiarato ai giornalisti di Newsweek Ravi Kopparapu, uno scienziato del Goddard Space Flight Center della Nasa. Non è in effetti la prima volta che sentiamo affermazioni di questo tipo sulla ricerca di forme di vita al di fuori del nostro pianeta ma colpisce che a fare una tale previsione sia un esperto dell’Agenzia spaziale più famosa del mondo.

Nel campo della scienza ci avviciniamo ad un “momento d’oro” sostiene Kopparapu aggiungendo che la sconvolgente scoperta avverrà “senza ombra di dubbio nel corso della nostra vita” e la curiosità sull’argomento "non farà che aumentare". Non si può negare infatti che negli ultimi tempi il dibattito sugli Ufo sia entrato di prepotenza in contesti impensabili sino a pochi anni fa come dimostrato dalle recenti testimonianze sull’avvistamento di oggetti non identificati rilasciate anche da militari americani in servizio in un'audizione al Congresso.

Una delle testimonianze più esplosive, sebbene controversa, è quella di David Grusch, l’ex funzionario dell’intelligence il quale ha affermato di essere a conoscenza “tramite informazioni ricevute da altri“ del fatto che il governo americano decenni fa ha trovato e nascosto oggetti “non umani” e “velivoli intatti e parzialmente intatti”. Quanto sostenuto da Grusch – che ha precisato l’alto costo a livello personale e professionale delle accuse avanzate - è stato accompagnato dai racconti di piloti della Marina che evidenziando la frequenza degli eventi inspiegabili in cielo hanno lanciato un allarme inquietante: “se sono droni stranieri è un problema urgente di sicurezza nazionale, se si tratta di altro allora il problema è degli scienziati”.

“Se mi chiedete se credo ci sia vita nell’universo, che è così vasto da rendermi difficile comprendere quanto grande sia? La risposta è sì” ha ammesso Bill Nelson, l’amministratore della Nasa, nel corso di una conferenza stampa a settembre. In quell’occasione sono stati presentati i risultati di un rapporto stilato da una commissione indipendente composta da 16 esperti che stabilisce indicazioni sul metodo da seguire da questo momento in poi per la raccolta e lo studio dei dati relativi ai “fenomeni anomali non identificati” (Uap), un concetto più ampio della definizione che conosciamo di Ufo. Nelson, inoltre, annunciando che verrà nominato un direttore che si occuperà degli Uap ha sottolineato che intende “spostare la discussione dal sensazionalismo alla scienza”.

Il mondo della politica sembra concordare con la Nasa. “Il popolo americano merita la verità” afferma il deputato repubblicano del Tennessee Tim Burchett, “il popolo americano ha diritto di sapere” gli fa eco il leader democratico al Senato Chuck Schumer mentre un libro di recente pubblicazione ha svelato il profondo interesse di diversi inquilini della Casa Bianca, tra cui Ronald Reagan, Bill Clinton e Barack Obama, per gli avvistamenti di Ufo. Insomma la verità è sempre là fuori ma, come ha dichiarato Kopparapu, è incredibilmente vicina.

E per una volta democratici e repubblicani sembrano essere d’accordo su qualcosa.

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