Politica internazionale

L'impegno dell'Italia in Libia: inviati due aerei e una nave per aiutare la popolazione

Da Pisa due velivoli dell'aeronautica pronti oggi a fare la spola con la Cirenaica per portare aiuti alla popolazione, in campo anche la nave San Giorgio diretta a Derna

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Le dimensioni del dramma che ha colpito l'est della Libia sono emerse nelle scorse ore. Difficile al momento tracciare anche un bilancio provvisorio. C'è chi parla, soprattutto tra le autorità della Cirenaicaca, di almeno 10mila vittime soltanto a Derna, la città più colpita. Così come, c'è chi afferma che il numero finale dei morti è destinato purtroppo a essere ancora più elevato. Nel frattempo, dopo la solidarietà espressa ieri dal governo, l'Italia sta preparando l'invio di aiuti umanitari destinati alle popolazioni più colpite.

In campo l'aeronautica e la nave San Giorgio

Nelle scorse ore è stato direttamente il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a confermare la partenza di almeno due aerei dell'aeronautica alla volta della Cirenaica. "La Difesa e le Forze armate - si legge in una nota del titolare del ministero - daranno il loro massimo sostegno per aiutare il popolo libico, colpito da una devastante alluvione".

I primi aerei a partire saranno due C-130 J dell'aeronautica militare. I velivoli faranno la spola tra Pisa e lo scalo libico a di Shahat, ossia l'unico rimasto operativo e utilizzabile per l'arrivo di aiuti dall'estero. Sono previsti almeno tre viaggi da e per l'est della Libia. A bordo degli aerei ci saranno membri dei Vigili del Fuoco specializzati in rischio acquatico. Nelle città colpite dalle inondazioni, i soccorritori italiani opereranno con il supporto di mezzi per le ricerca di dispersi e con attrezzatura di prima necessità.

L'invio dei due C-130 è stato deciso martedì pomeriggio dopo la direttiva con cui lo stesso Crosetto ha disposto, sia allo Stato maggiore della Difesa e sia al Comando operativo di vertice interforze (Covi), di organizzare squadre di intervento e soccorso a favore della Libia. Inoltre, nelle prossime ore dovrebbe arrivare a Derna anche la nave San Giorgio. A bordo altro materiale per il soccorso e per il recupero dei dispersi, oltre che materiale logistico per fornire gli aiuti primari nella città più colpita.

L'impegno di Roma

Italia e Libia hanno rapporti importanti, intensificati negli ultimi anni. Ma è noto come il Paese africano da anni sia diviso e frammentato a livello sia politico che militare. Roma ha rapporti ufficiali con il governo di Tripoli, guidato dal premier Abdul Hamid Ddeibah. Ma dialoghi e interlocuzioni sono svolti anche con le autorità della Cirenaica. Questa parte della Libia è infatti nelle mani del generale Khalifa Haftar, mentre a livello politico esiste un "governo parellelo" senza riconoscimento internazionale.

Il ciclone Daniel ha colpito proprio la Cirenaica. Per cui, l'invio degli aiuti da parte dell'Italia è stato reso possibile molto probabilmente dal confronto informale con le autorità dell'est della Libia. Segno quindi di come, anche al netto della tragedia avvenuta e della necessità di inviare quanto prima gli aiuti, Roma al momento riesca a dialogare con entrambi i principali attori impegnati nel dossier libico.

Oltre all'Italia, aiuti sono arrivati nelle ultime ore anche da Egitto e Turchia.

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