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Dopo 100 giorni di smog la trovata del governo: tassare l'inquinamento

A 3 mesi dall'inizio dell'emergenza il ministro Galletti si sveglia: bus gratis e limite a 30km/h per le auto nelle città. I fondi? Pochi

Dopo 100 giorni di smog la trovata del governo: tassare l'inquinamento

Cittadini in macchina andate più piano e abbassate il riscaldamento. Ci voleva una riunione al ministero per mettere a punto una simile strategia. Il super vertice convocato dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti oltre ad arrivare in ritardo di tre mesi è stato in grado di elaborare soltanto una serie di «consigli» che nella migliore delle ipotesi sono insufficienti ma che qualche esperto giudica addirittura controproducenti. Chi si aspettava soluzioni strutturali e investimenti sostanziosi finalizzati ad un piano organico per l'ambiente con una visione sul lungo periodo è rimasto amaramente deluso. Anzi le multe in arrivo per chi non si adeguerà rischiano di diventare una vera e propria tassa. Da subito sono disponibili per le misure antismog dei Comuni soltanto 12 milioni di euro che nel lungo periodo diventeranno 405 milioni.

I 12 milioni sono indirizzati ai comuni per incentivare l'uso del trasporto pubblico locale ad esempio con bus gratuiti. I 405 milioni invece saranno destinati in parte alla mobilità sostenibile per gli spostamenti quotidiani verso il lavoro o la scuola, potenziando il car ed il bike sharing (35 milioni). Altri 50 milioni andranno alla realizzazione della rete di ricarica elettrica. E ancora 250 milioni, per adeguare a criteri di efficienza energetica scuole, condomini e strutture sportive, mentre 70 milioni andranno agli edifici pubblici. Fondi troppo scarsi comunque. Basti pensare che soltanto per la Lombardia il governatore Roberto Maroni chiedeva incentivi di 200 milioni annui per 5 anni per potenziare il trasporto su ferro.

Al vertice convocato al ministero hanno preso parte oltre a Galletti tra gli altri anche Maroni, deluso dalle scelte del governo; il commissario di Roma Francesco Paolo Tronca e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Galletti propone ai Comuni di attuare automaticamente queste misure nel caso in cui si raggiunga per 7 giorni consecutivi lo sforamento dei limiti consentiti di smog. Sia chiaro che non si tratta di norme vincolanti. Ogni Comune poi potrà autonomamente decidere il da farsi. Le misure consigliate sono l'abbassamento delle temperature massime di riscaldamento di due gradi; l'offerta gratuita per il trasporto urbano; il limite di velocità per le auto nei centri urbani ridotto di venti chilometri, dunque portato a 30. Si chiede anche di limitare l'utilizzo delle biomasse per uso civile. Un protocollo d'emergenza che verrà siglato con Regioni.

A comuni e città metropolitane «la titolarità degli interventi resta ai sindaci - dice Galletti-, ma io spero che i Comuni mettano in campo queste misure». Per gli interventi sul lungo periodo si darà vita ad un Comitato di coordinamento ambientale presieduto dallo stesso ministro con la partecipazione dei governatori e dei sindaci. Insieme dovranno definire norme, questa volta vincolanti, sul controllo e la riduzione delle emissioni degli impianti di riscaldamento delle grandi utenze. Il piano comprenderà anche il passaggio dei mezzi di trasporto pubblico a vetture a basse emissioni; incentivi alla rottamazione delle vecchie auto; potenziamento delle infrastrutture del trasporto pubblico locale. Per Galletti «non siamo all'anno zero», ma dopo il fallimento del blocco del traffico che si è rivelato inutile e non ha ridotto lo smog sul governo piovono critiche durissime sia dei governatori del Nord, con Maroni che insiste sulla necessità di maggiori risorse, sia degli ambientalisti. Per i Verdi l'inadeguatezza del ministro Galletti è evidente e le misure prese sono «pannicelli caldi».

Per questo oggi presenteranno un esposto in Procura a Roma contro il prefetto Tronca per la mancata riduzione dello smog.

All'attacco anche il Codacons che definisce «ridicola» la riduzione dei limiti di velocità.

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