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"Il 25 aprile nacque la Repubblica". La gaffe del deputato

Scotto aveva incalzato la premier Meloni così: "Non faccia confusione sulle date". Ma a confondersi era stato proprio lui. Poi la giustificazione sui social: "Manipolazione voluta..."

"Il 25 aprile nacque la Repubblica". La gaffe del deputato Pd

Le basi del mestiere: i fondamenti della storia repubblicana. A volte sembrano mancare pure quelle. E meno male che il deputato Arturo Scotto, coordinatore di Articolo Uno, si era rivolto alla premier Meloni così: "Non faccia confusione con le date". Un monito pronunciato a gran voce davanti all'Aula di Montecitorio, che tuttavia si sarebbe rivelato un autogol. Nel suo intervento all'indirizzo della presidenza del consiglio, l'esponente della sinistra parlamentare si sarebbe impappinato proprio sulle date, incappando in un errore riguadante alcune ricorrenze civili italiane.

La gaffe sulle date

"Lei nemmeno oggi è riuscita a pronunciare la parola '25 aprile'. Quella fu la rinascita della patria (...) Vede signora presidente: la guerra civile terminò il 25 aprile del 1945, con la nascita della Repubblica. Non faccia confusione con le date. Noi saremo qui tutti i giorni a ricordarglielo", aveva esclamato il deputato Pd eletto alla Camera con la lista Italia democratica e progressista. Accanto a lui, un'impassibile Debora Serracchiani. L'esponente politico, forse facendo confusione o forse esprimendosi in modo poco chiaro, aveva però scambiato la giornata in cui si celebra la liberazione dal nazifascismo con la festa della Repubblica, nata dopo il referendum del 2 giugno 1946. Due ricorrenze storicamente vicine, ma non sovrapponibili.

Quell'affermazione è stata subito notata dai più attenti osservatori anche nell'ampio e ininterrotto flusso delle dichiarazioni pronunciate in Aula. A rilanciarla sui social ci aveva poi pensato il giornalista Luciano Capone, che aveva osservato: "Scotto riprende la Meloni sulle date ma confonde il 25 Aprile con il 2 Giugno, la Liberazione con la Festa della Repubblica". Lo stesso esponente di Articolo Uno, incalzato su quella parte del suo accalorato intervento, sarebbe quindi intervenuto sostenendo di non aver commesso alcun errore e parlando invece di "manipolazione voluta" (in che senso?).

La giustificazione di Scotto

"La rassicuro, non è una gaffe, ma una manipolazione voluta. Il 25 aprile rinasce la Patria, la premessa oggettiva della fondazione della Repubblica.

Resistenza e Repubblica marciano insieme", ha scritto il deputato, forse tentando invano di raddrizzare il tiro.

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