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Ecco le prime vittime del reddito grillino: 500 navigator lasciati a casa

Sono stati assunti per trovare lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza ma il loro operato non è mai stato incisivo

Ecco le prime vittime del reddito grillino: 500 navigator lasciati a casa

I navigator sono stati uno dei fallimenti più grandi degli ultimi anni per quanto concerne il mondo del lavoro. La loro figura è stata inserita nel decreto del reddito di cittadinanza nel 2019 e il loro ruolo sarebbe dovuto essere quello di trovare un lavoro per i percettori del reddito grillino. Risultati? Scarsi, per non dire vicini allo zero. E sono loro le prime vere vittime del reddito di cittadinanza, professionisti assunti a tempo determinato che avrebbero dovuto trovare un lavoro a chi è costretto a percepire il rdc.

La loro figura aveva sollevato fin da subito dubbi e perplessità che, infatti, si sono rivelati fondati. "Invece di partire dalla ricostruzione della nostra debolissima rete di servizi per il lavoro, il legislatore ha pensato che si potessero bruciare le tappe intasando i malandati 554 centri per l'impiego sparsi nella penisola con centinaia di migliaia di percettori del reddito, con il compito di trovargli un lavoro", ha spiegato Maurizio Del Conte, professore ordinario di Diritto del lavoro alla Bocconi.

E in questo sistema evidentemente fallimentare fin dalle battute iniziali, sono stati coinvolti i navigatori, assunti nel 2019 con un contratto a tempo determinato di due anni (circa 18 mesi effettivi), con un compenso di 27.338,76€ l’anno per 13 mensilità. Sebbene fosse stata supposta la possibilità di un secondo concorso per i vincitori del primo, per ambire a ottenere l'assunzione a tempo indeterminato di una parte dei 3mila navigator, quest'ipotesi è gradualmente naufragata visto il fallimento del sistema.

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"Sono state le prime vittime di una operazione improvvisata e disegnata senza considerare l'architettura istituzionale del nostro Paese, che rimette alle regioni la gestione dei servizi per l'impiego", ha spiegato Maurizio Del Conte. "Si è così costituito un sistema parallelo di operatori, formalmente contrattualizzati dall'Agenzia nazionale Anpal servizi, con la missione di mettere in contatto i percettori del reddito di cittadinanza con le imprese", prosegue il professore.

Ma i beneficiari del rdc "solo raramente sono pronti per un colloquio di lavoro". Infatti, non era stato considerato che molti dei percettori sono lavoratori fragili o senza un'istruzione o una preparazione tale da poter essere collocati. La figura dei navigator si sarebbe dovuta inserire in una fase successiva. "Invece di navigator, avrebbero avuto bisogno di tanta formazione", ha fatto osservare Maurizio Del Conte.

Ma ora ci sono 1886 navigator "superstiti" dei 3mila assunti nel 2019 che sono sul piede di guerra. Seppur consapevoli che il loro contratto fosse a tempo determinato, dopo aver ottenuto il contratto ponte nell'aprile del 2021, ora denunciano un nuovo stand by nella pratica di ricontrattualizzazione temporanea decisa dal governo a mediazione del lungo braccio di ferro. Infatti, ci sono 5 Regioni che hanno deciso di non avvalersi più dei loro servizi dopo l'esperienza fallimentare: ciò significa che 538 navigator non hanno più un'occupazione.

Ma i dubbi sull'effettiva utilità di questa figura professionale crescono e anche Beppe Sala, dopo aver criticato il reddito di cittadinanza, ha criticato il ruolo dei navigator: "Non si può, e questo mi aspetterei dal M5S, non riconoscere che sui navigator c'è stato un errore e quindi bisogna cambiare".

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