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Abbracci alla Sarti e ai gilet gialli: il doppio scivolone di Di Battista

L'ultrà 5S sotto accusa nel Movimento riappare all'Olimpico

Abbracci alla Sarti e ai gilet gialli: il doppio scivolone di Di Battista

Roma - Si rassicuri il suo parroco, don Giuseppe Frigiola, che pure non lo vede da una ventina di giorni ed era andato a cercarlo persino in radio, a «Un giorno da pecora». Magari non ha avuto tempo di passare per l'oratorio, però ieri pomeriggio Alessandro Di Battista, il desaparecido del Movimento, è stato avvistato sugli spalti dell'Olimpico, sciarpetta striminzita al collo, per tifare la sua Lazio. Quello del suo silenzio, la sua sparizione improvvisa e ingiustificata che perdura dalla sconfitta in Abruzzo, è uno dei segreti meglio custoditi sulle Cinque stelle e nel frattempo Dibba pare essere diventato il capro espiatorio di ogni nefandezza. La colpa è anche degli intricati sistemi di comunicazione interna, per cui Grillo ormai parla con Casaleggio solo per interposta persona, e di Di Maio soltanto (male) negli spettacoli. Dibba starebbe in «freddo» con Di Maio che, a sua volta, si consulta (ma sempre meno) con Davide Casaleggio e per nulla con Grillo.

In questo bailamme, si può comprendere la fibrillazione tra i parlamentari grillini che non sanno più (letteralmente) che cosa pensare. Molti, sperando nel futuro a doppiopetto indicato dal bellimbusto Di Maio, ormai additano il già guevarista-Di Battista come responsabile dei passi falsi grillini. In particolare, per la vicenda dei gilet gialli, che ha costretto l'altro giorno Di Maio a precipitosa ritirata, finita addirittura con la solidarietà espressa all'ambasciatore francese. Chi lo giustifica, dicono in casa 5S, è sicuro che il giovane Giggino «sia stato trascinato in quella farsa da Di Battista».

In questo suo periodo d'immersione-espiazione, come rivela il parroco, Dibba ha ritrovato molta fede, alimentata dai viaggi tra i diseredati del mondo: «Ha maturato molta sensibilità». Ma fino al punto da restare afono perché profondamente turbato dalla vicenda di Giulia Sarti e delle sue foto hard? Alessandro era amico e confidente di Giulia: al punto che molti nel Movimento non escludono che tra i due ci sia stato del tenero, anni fa. Eppure non ha speso neppure una parola sul caso che ha investito e raso al suolo la reputazione di Giulia. Come mai? La Sarti ancora gode di molta protezione dai vertici, si fa notare, tanto che non è stata ancora espulsa dopo il gran casino che ha combinato sulle mancate rendicontazioni. «C'è dietro Dibba», insistono a dire le malelingue a Cinquestelle che, evidentemente, hanno scatenato nei confronti di «Ale» la «soluzione finale». Così da giustificare ampiamente il suo malumore, emerso nell'ultima clip filmata di buon mattino da un cronista della trasmissione Agorà, al quale un dibba d umor nero ha chiesto di lasciarlo in pace e non fare domande: «Ragazzi vi chiedo di rispettarmi. Ho delle questioni mie». Quali esse siano, per ora non è dato sapere. Speriamo nulla di grave, condividendo l'ultimo, misterioso tweet lanciato da babbo Vittorio che suonava oltremodo sibillino: «Proverbio romanesco.

Vale ppiù la bbona riputazione che tutto er potere der monno».

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