Politica

Addio a Sudan, ultimo rinoceronte. La fecondazione artificiale salverà la specie

L'unico esemplare maschio ucciso da un'eutanasia. Lascia due femmine sole e le speranze della scienza

Addio a Sudan, ultimo rinoceronte. La fecondazione artificiale salverà la specie

È morto Sudan, evviva Sudan. Era l'ultimo dei rinoceronti bianchi settentrionali, era malandato, ma del resto aveva 45 anni, età molto avanzata per il goffo ed enorme ungulato, e la sua vita se l'era vissuta (era perfino finito in un giardino zoologico della Repubblica Ceca da dove poi era stato riportato in Africa nel tentativo disperato di ripopolare la colonia) e l'ha terminata finendo su tutti i giornali del mondo, destino ignoto alla gran parte degli evolutissimi bipedi umani.

Sudan è morto il 19 marzo in Kenya, nella riserva di Ol Pejeta Conservancy. Era malato da tempo, è stato sottoposto a eutanasia. Lascia ormai «vedove» per sempre due esemplari femmine, Fatu e Najin, pure loro non delle giovinette. Per evitare l'estinzione della specie ormai c'è una sola strada: praticare la fecondazione in vitro grazie al patrimonio genetico di Sudan che gli scienziati hanno provvidenzialmente raccolto e conservato.

I rinoceronti bianchi sono una delle cinque sottospecie di rinocerotidi ancora presenti al mondo. Un tempo erano quelli più numerosi (nel 1960 se ne contavano oltre 2mila esemplari), ma negli ultimi decenni sono stati falcidiati dai bracconieri, che li cacciano per il loro corno. Dal 1984, anno in cui erano una quindicina, è iniziato un drammatico conto alla rovescia alla «dieci piccoli indiani». L'altra specie africana è attualmente più numerosa, il rinoceronte nero, più piccolo e agile, nonché aggressivo. Abbastanza prossime all'estinzione anche le tre specie asiatiche: il rinoceronte indiano, il rinoceronte di Giava e il rinoceronte di Sumatra, ridotte a poche centinaia di esemplari. Alcuni scienziati calcolano che i rinoceronti hanno i decenni contati sulla Terra, e l'estinzione del bianco settentrionale è un angosciante segnale in questa direzione.

I rinoceronti sono cacciati da bracconieri senza scrupoli, che vogliono accaparrarsi il loro corno. Che non è osseo ma è un grumo compatto e resistente di cheratina, la sostanza che compone le nostre unghie. Viene utilizzato per realizzare oggetti pregiati ma ancora di più è valorizzato dalla medicina cinese, che considera questo materiale fondamentale nella cura del cancro e di disfunzioni erettili maschili. Nel 2015 gli esperti hanno calcolato che nel solo parco nazionale del Kruger (in Sudafrica) siano entrati 7500 bracconieri con un incremento del bracconaggio all'interno del parco del 43 per cento rispetto l'anno precedente. Contro il bracconaggio sono messe in campo strategie varie, che comprendono il rafforzamento delle indagini internazionali, in collaborazione con Interpol, la sensibilizzazione delle popolazioni locali e in casi estremi lo spostamento de capi a rischio in zone più sicure, come avvenuto spesso in Sudafrica e in Nepal.

«Per il Wwf - piange Isabella Pratesi, direttore conservazione di Wwf Italia - oggi è un giorno di lutto. La scomparsa di Sudan non puo non essere un momento di attenta riflessione sulla gravissima crisi della biodiversità e la perdita di specie che il pianeta sta subendo. Nessuno potrà restituirci l'unicità di questi animali, che come tasselli di un enorme mosaico compongono l'incredibile varietà della vita sulla terra. Rinoceronti, elefanti, tigri e altre specie meno conosciute sono vittime innocenti dei crimini di natura.

La nostra azione ha amplificato forse anche di mille volte il normale tasso di estinzione delle specie sulla Terra, tanto che gli scienziati parlano ormai di sesta estinzione di massa».

Commenti