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Adinolfi: "I cattolici dentro i partiti hanno fallito"

Mario Adinolfi presenta la nascita del Popolo della Famiglia come soggetto politico autonomo dagli attuali partiti. "Con il proporzionale puntiamo al governo del Paese"

Adinolfi: "I cattolici dentro i partiti hanno fallito"

"Un anno dopo il Family Day, era il 30 gennaio 2016, il nostro popolo è ancora qui con l’assemblea nazionale di oggi che abbiamo chiamato ‘Direzione Italia’. Dopo il battesimo alle amministrative nel giugno scorso, ora puntiamo al governo del Paese". Mario Adinolfi presenta al giornale.it l'atto fondativo del suo movimento, l'assemblea nazionale del Popolo della Famiglia, che si è tenuta oggi a Roma, al teatro Eliseo.

Perché avete deciso di trasformare la piazza del Family Day in un movimento politico organizzato?

Venticinque anni dopo la diaspora dei cattolici c’è bisogno di un nuovo soggetto politico unitario a favore della famiglia per il quoziente familiare, il bonus di maternità e per porre fine a proposte di legge come quelle sulle droghe leggere e sull’eutanasia. Lo slogan sarà “family first”, la prima cosa è la famiglia.

Uno slogan molto simile all'American First di trumpiana memoria...

Family first è uno slogan mutuato proprio dal suo America first. Di Trump penso tutto il bene possibile, soprattutto dopo che ha tagliato i fondi alle Ong che praticano l'aborto, e se dice che, finalmente, i cristiani hanno un corridoio preferenziale, non dice una cosa sciocca. Un cristiano siriano fino ad oggi era discriminato. La stessa scelta peraltro è stata compiuta dai socialisti slovacchi.

Una tale difesa dei valori cristiani è presente anche da noi?

No, questa è la legislatura che ha approvato norme contro la famiglia, col voto bipartisan di centrodestra e centrosinistra. È di due giorni fa il rapporto Eurispes che certifica che il 48,3% delle famiglie non arriva a fine mese. La prima causa di difficoltà è il lavoro, la seconda i divorzi e le separazioni. Questa è la legislatura che ha varato, quasi all’unanimità, il divorzio breve che ha provocato il 58,2% dell’innalzamento dei divorzi. Oggi, se vai alla Caritas, trovi gli stranieri e i padri separati. E non è tutto. L’unica norma restata in piedi del governo riformatore di Renzi è quella delle unioni civili che assegna a 7513 coppie omosessuali il diritto alla pensione di reversibilità e la nega a un milione di coppie di fatto con 700mila figli. Una legge anticostituzionale che mena i diritti della famiglia.

Quindi la presenza dei cattolici in Parlamento è stata dannosa?

La presenza dei cattolici nei partiti si è dimostrata fallimentare. Il presidente della Commissione Affari Sociali, Mario Marazziti, eletto in Scelta Civica, ora sta cercando di far slittare il voto sull’eutanasia dal 30 gennaio al 20 febbraio. La verità è che anche lì si sta cercando di fare un’operazione bipartisan inaccettabile perché l’eutanasia è la violazione piena dei diritti delle persone deboli. La prossima legislatura potrebbe approvare leggi come questa oppure come quella sull’omofobia secondo la quale il sottoscritto o l’avvocato Gianfranco Amato potrebbero finire in carcere per le proprie idee per il reato di istigazione all’odio omofobico.

Perciò nessuna alleanza in vista né col centrodestra né col centrosinistra?

Sono contrario a qualsiasi tipo di alleanza. Non è un mistero che la sentenza della Consulta ci aiuta perché, bocciando il ballottaggio, fa cadere il ricatto del voto utile. Voglio fare un grande movimento identitario cristiano. Si può fare perché io ho visto che quel popolo c’è, l’ho visto al Family Day.

Eppure sembrate già divisi. Molti che c'erano un anno fa, come Massimo Gandolfini, non ci saranno...

Non sono le persone che fanno i movimenti politici. Se fossimo interamente quelli del Family Day, saremo una forza da 5 milioni di voti. Il popolo della Famiglia chiede rappresentanza autonoma perché schifato dal tradimento dei cattolici nei partiti che hanno votato: il divorzio breve, le unioni civili e il primo passaggio sull’omofobia e sulle droghe leggere.

Un'ultima domanda su Sanremo. Credi che la Rai stia abbracciando la teoria gender?

Trovo incredibile che il più grande spettacolo della Rai, che costa 16 milioni di euro, pagati dagli italiani, debba ormai essere un luogo di propaganda dell’ideologia gender con i testimonial dell’utero in affitto. L’anno scorso abbiamo avuto la parata dei braccialetti arcobaleno e come super ospiti Nicole Kidman ed Elton Jhon, mentre quest’anno dobbiamo subire Tiziano Ferro e Ricky Martin. Poiché io non credo che queste cose accadano per caso, noi non possiamo che rispondere su queste scelte.

A me sembra un problema democratico serio se su Raitre, nel periodo natalizio, in prima serata va in onda un programma come ‘Stato Civile’, un vero spot delle unioni gay.

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