Cronaca internazionale

Affermazione dei moderati. Cambio di equilibri nell'Ue

In vista delle elezioni del 2024 tutti gli occhi puntati su Madrid. L'estrema destra pesa meno

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La Spagna vira verso il centrodestra pur nell'incertezza sui numeri per la formazione di un nuovo governo premiando il Partito Popolare guidato da Alberto Nuñez Feijóo come primo partito con un numero di seggi che si aggirano sui 145/150 seguito dal Partito Socialista dell'ex primo ministro Pedro Sánchez (112 seggi) e dalla coalizione di sinistra radicale Sumar guidata dalla ministra del Lavoro Yolanda Díaz che si contende con Vox il terzo posto. Il sistema spagnolo, in cui si vota con il proporzionale, è formato da due camere: il Congresso e il Senato che a loro volta nomineranno un nuovo governo. Il Congresso è costituito da 350 seggi, per ottenere la maggioranza assoluta ne servono 176.

I Popolari insieme a Vox, per raggiungere la maggioranza necessaria per formare un nuovo governo, vorrebbero fare a meno dei partiti regionali, spesso determinanti in Spagna ma anche causa di instabilità. In Spagna le autonomie hanno un peso importante e i principali partiti che rappresentano le istanze locali sono i due partiti indipendentisti catalani Erc (di sinistra, con 13 deputati nella scorsa legislatura) e PDeCAT (di destra, 4 deputati) e i due partiti nazionalisti baschi Bildu (di sinistra, 5 deputati) e PNV (di destra, 6 deputati sempre nella precedente legislatura). Le posizioni nazionaliste di Vox creano non poche difficoltà a un accordo con questi partiti, perciò per la stabilità del nuovo governo sarebbe importante che il partito di Feijóo e quello di Abascal raggiungessero da soli i seggi necessari per governare. Proprio Vox è uscito ridimensionato dal voto di ieri quasi dimezzando i 52 deputati attuali e passando dal 15,12% di preferenze alle scorse elezioni all'11%, con un numero di parlamentari inferiore ai 30.

Di sicuro con gli attuali numeri è pressoché impossibile che Sánchez possa formare un nuovo governo di centrosinistra in coalizione con Sumar e il risultato di ieri, nonostante il Psoe non sia crollato, rappresenta una bocciatura per l'ormai ex premier. Gli elettori spagnoli hanno premiato l'offerta politica più rassicurante dei Popolari rispetto a una sinistra spagnola animata da posizioni troppo spesso radicali. È evidente che, alla luce dei numeri, un eventuale nuovo governo di centrodestra potrebbe essere a trazione popolare con un peso minore per Vox ma l'alleanza tra le due forze non sarebbe una novità. Già nel 2022, nella regione di Castilla-León, il Pp ha formato il primo governo regionale di coalizione con Vox, un'esperienza che si è ripetuta a maggio di quest'anno alle elezioni nella regione di Valencia. Artefice del successo dei Popolari è Alberto Nuñez Feijóo, governatore della Galizia dal 2009 al 2022, con una visione da conservatore moderato e un'attenzione particolare ai tempi economici. Feijóo ha impostato la campagna elettorale con posizioni rassicuranti e di buon senso dando un'immagine all'elettorato istituzionale e seria.

Il risultato spagnolo avrà importanti ricadute non solo sulla politica interna ma anche a livello europeo in vista della tornata elettorale del 2024 influenzando lo scenario delle alleanze. Anche la geografia dei governi europei e gli equilibri all'interno del Consiglio europeo che riunisce i capi di stato dei vari Paesi Ue inevitabilmente cambieranno se dovesse nascere un nuovo governo di centrodestra. Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Svezia, Finlandia e forse Spagna.

Il centrodestra cresce in Europa, segno della volontà di un cambio di rotta da parte degli europei, evidentemente stanchi delle politiche delle sinistre europee.

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