Cronache

Aggressione a Bettarini quattro giovani fermati Il papà: devono pagare

Il figlio di Simona Ventura e dell'ex difensore operato con successo. Locale chiuso un mese

Aggressione a Bettarini quattro giovani fermati Il papà: devono pagare

Milano Si può tornare alla normalità ricoverati in una camera d'ospedale, doloranti e confusi dopo essere stati feriti ben 11 volte con un cacciavite e reduci da una notte tormentata e da una mattinata ancora più impegnativa, in attesa di finire sotto i ferri per un'operazione chirurgica il cui esito non era poi così scontato? Niccolò Bettarini ci sta provando e, pare, con successo. «È un ragazzo positivo, una bella persona e non l'ho mai sentito vantarsi di essere il figlio di Simona Ventura e di un ex difensore della nazionale», commentano più o meno tutti gli amici che ieri al Niguarda aspettavano ansiosi di sapere come stava il 19enne che domenica all'alba, all'uscita dalla discoteca Old Fashion, nel Parco Sempione, non ha esitato a difendere un amico da 4 aggressori che per un'inezia accaduta tre settimane prima (un fraintendimento su un tavolo prenotato all'interno del locale) non gli davano tregua. L'intervento è durato circa due ore, durante le quali i chirurghi hanno ricostruito il nervo lesionato dell'avambraccio destro. «L'operazione è perfettamente riuscita - riferiscono dall'ospedale - La valutazione del recupero delle funzionalità dell'arto, come sempre in questo tipo di interventi, richiederà alcuni mesi». Sono sempre gli amici a riferire che, al risveglio, Niccolò ha voluto tranquillizzare i parenti, facendoli commuovere per quanto si stesse preoccupando più per loro che per se stesso. «Sto bene, è tutto a posto», continuava a ripetere, che ha chiesto più volte dell'amico per il quale l'altra notte ha rischiato la vita.

Intanto nella notte gli investigatori della squadra mobile e quelli delle Volanti hanno fermato con l'accusa di tentato omicidio due italiani di 24 e 29 anni, Alessandro F. e Davide C. A sferrare i fendenti sarebbe stato quest'ultimo, che ha alle spalle numerosi precedenti violenti, reati contro il patrimonio e porto di oggetti atti a offendere; mentre l'amico, in passato sottoposto a Daspo, sarebbe legato agli ultras dell'Inter e alla curva Hockey Milano. Coinvolti anche un albanese clandestino di 29 anni e un suo connazionale, 23enne e regolare, con un precedente per guida in stato di ebbrezza, entrambi bloccati già nel primo pomeriggio di domenica tra i quartieri di Affori e Bruzzano e portati in questura dove si sono a lungo palleggiati responsabilità fin troppo evidenti. Anche se i loro volti sono stati inquadrati da un video registrato da una delle 33 telecamere di sorveglianza della discoteca - a cui il questore Marcello Cardona ieri ha sospeso la licenza per un mese - non hanno confessato e l'arma adoperata nell'aggressione non è stata ancora ritrovata.

«Data la gravità del loro comportamento se lasciati liberi potrebbero prendere di mira altre persone», ha scritto nero su bianco nella richiesta di custodia cautelare il pm Elio Ramondini, titolare dell'inchiesta sull'aggressione a Bettarini jr. Il magistrato non ha dubbi: il 19enne non era coinvolto nella lite ed è stato aggredito per «futili motivi».

«Ora chi ha sbagliato paghi» scrive su Instagram il papà, Stefano Bettarini.

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