Le ong nel Mediterraneo

Alan Kurdi, no dell'Italia allo sbarco degli ultimi 5 migranti

La ong Sea Eye ha chiesto a Italia, Francia, Spagna e Portogallo il permesso di sbarcare i 5 migranti rimasti sulla nave Alan Kurdi. No del governo italiano. Commissione europea: "Bisogna trovare una soluzione". La ong: "Vergogna"

Alan Kurdi, no dell'Italia allo sbarco degli ultimi 5 migranti

"La Alan Kurdi non è autorizzata a entrare nelle acque territoriali italiane". L'imbarcazione della ong Sea Eye - che ha ancora a bordo 5 migranti dopo quelli già fatti sbarcare per motivi di salute - si è vista respingere dal governo italiano la richiesta di un porto sicuro. In una nota, la ong scrive che "dopo aver soccorso 13 persone su un barchino il 31 agosto, la Alan Kurdi ha atteso per dieci giorni che Malta, stato a cui appartiene la competenza della zona Sar dove è avvenuto il salvataggio, trovasse una soluzione per permettere alle persone soccorse di sbarcare. Ad oggi - prosegue la nota - è stato possibile scendere a terra solo per coloro le cui condizioni psichiche e fisiche sono state ritenute gravi e per coloro che hanno cercato di buttarsi in mare, mettendo a rischio la loro vita. Il messaggio per chi rimane a bordo è chiaro: dalla nave si scende - attacca la Sea Eye - solo se si hanno gravi dolori fisici, se si impazzisce o se si tenta il suicidio".

Sea Eye: "L'Italia continua a usare le politiche di Salvini"

Lunedì sera, la ong ha inviato una richiesta di assegnazione di un Pos (Place of safety) a Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Il governo italiano è stato il primo a rispondere, ribadendo come la nave non possa "entrare, transitare e fermarsi nelle acque territoriali italiane". Rabbia della Sea Eye, che attraverso il suo portavoce Gorden Isler ha accusato il governo italiano di subalternità alle idee dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Se si utilizzano le politiche del segretario della Lega per dimostrare che non c'è bisogno di lui per bloccare Ong e persone soccorse, si fa comunque in modo che il suo obiettivo venga raggiunto".

Ue: "Al lavoro per trovare una soluzione"

Intanto, rimane il problema dei 5 migranti da far scendere. Sulla vicenda è intervenuta anche la Commissione europea: "Siamo in contatto con gli Stati membri per trovare una soluzione. Accogliamo con favore il fatto che gli Stati membri si stiano impegnando in questa discussione e che si mostrino disposti a partecipare al ricollocamento", ha comunicato la vice portavoce della Commissione, Natasha Bertaud, aprendo ai ricollocamenti. Che, tuttavia, "non possono avere luogo senza che ci sia lo sbarco".

Lamorgese apre alla Ocean Viking

E mentre su Twitter la ong Mediterranea Saving Humans chiede al Viminale di fare sbarcare "gli ultimi 5 naufraghi che da 9 giorni sono tenuti in ostaggio in mezzo al mare. Ora basta", nel Mediterraneo la Ocean Viking attende il permesso di sbarcare i 50 migranti recuperati lunedì al largo della Libia. Il nuovo ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha sottolineato che "siamo subito operativi. Affronteremo questa emergenza se sarà un'emergenza".

Facendo intendere che l'Italia potrebbe riaprire i suoi porti.

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