Politica

Alfano contro "Charlie": "La matita se la infilino..."

Il ministro: "Satira sul terremoto? Abbiamo pianto i loro morti, loro invece irridono i nostri"

Alfano contro "Charlie": "La matita se la infilino..."

La saga del cattivo gusto continua. La polemica scatenata dalla vignetta choc del settimanale satirico francese Charlie Hebdo sul terremoto che ha colpito il centro Italia non è cessata. Dopo le reazioni politiche di sdegno, dopo le pesanti critiche che hanno inondato i social network, sono arrivate le rappresaglie satiriche (sottolineiamo: tra virgolette) di giornali, di blogger o di semplici navigatori internettiani.

Sono infatti imperversate alcune vignette in risposta a quella del giornale francese che ironizzava con cattivo gusto: Terremoto all'italiana: penne al sugo, penne gratinate, lasagne, dove per lasagne sono illustrate una serie di persone sepolte sotto strati di pasta. Il quotidiano Il Tempo, per esempio, ha pubblicato in prima pagina un disegno, in cui si vede un terrorista dell'Isis che riempie di proiettili i redattori di Charlie Hebdo, con la didascalia Tartare alla francese accompagnata dal titolo Cari francesi, una vignetta così vi avrebbe fatto ridere?. Sul web sono comparse altre vignette, per la maggior parte giocate sulle vittime francesi del terrorismo. D'altronde Charlie Hebdo ha voluto colpire, senza far ridere, proprio i morti provocati dal terremoto. E così, tra i disegni di rappresaglia postati dagli italiani, ce n'è per esempio uno titolato Vive la France, che irride i simboli culinari francesi collegandoli con i fatti di sangue: da baguette che mostra un francese con il pane in bocca, a omelette con un camion che spiaccica passanti (evidente richiamo alla strage di Nizza) fino a champagne, con una bottiglia a forma di prete a cui viene tagliata la testa. E poi ancora un'altra vignetta in cui si vede uno scolapasta, diventato la sede dei servizi segreti francesi, che perde sangue da tutti i pori.

In Francia, i media non hanno commentato l'ennesima iniziativa choc del settimanale satirico, ma si sono limitati a raccontare la semplice cronaca con le reazioni. Unica a correre ai ripari è stata la diplomazia francese, da tempo abituata ad affrontare le crisi diplomatiche scatenate da Charlie Hebdo, con l'ambasciata a Roma che ha diffuso una nota di solidarietà ai terremotati, aggiungendo che per quanto riguarda la satira giornalistica, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere. Il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta la posizione della Francia. Non abbastanza per evitare la dura replica del ministro dell'Interno Angelino Alfano: «Noi abbiamo pianto i loro morti - si è sfogato -, invece loro irridono i nostri. Usando la loro satira, avrei un suggerimento su dove dovrebbero mettere la matita...».

Nella redazione del settimanale francese sembrano cadere dalle nuvole e si dicono sorpresi dalle reazioni, tanto che dopo la prima vignetta ne hanno pubblicata un'altra sul terremoto in Italia, forse nel maldestro tentativo di correggere il tiro, con delle case rase al suolo e la didascalia Non è Charlie a costruire le vostre case, ma la mafia. Una giornalista del settimanale ha infatti affermato di essere sbalordita dalla vostra reazione. Poco credibile, ammettiamolo, Charlie Hebdo da tempo fa satira pesante proprio per scatenare reazioni ed è questo che gli permette di non passare inosservato.

D'altronde, la satira, anche quando è idiota, rimane simbolo della libertà di espressione.

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