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Migranti, Alfano ci pugnala alle spalle: "Nuovi hotspot nel Nord Italia"

L'Italia si è impegnata ad aprire sei hotspot. Ora Alfano vuole piazzarli al Tarvisio e al Brennero

Migranti, Alfano ci pugnala alle spalle: "Nuovi hotspot nel Nord Italia"

Angelino Alfano vuole aprire nuovi centri per immigrati. È l'Unione europea che lo obbliga se vuole far ottenere a Matteo Renzi quella flessibilità chiesta in ragione dell'emergenza immigrazione. "Per la realizzazione degli hotspot stiamo valutando anche l'area del Nord Est - ha spiegato il ministro dell'Interno - dobbiamo tenerci pronti ad un'ipotesi di flusso dalla frontiera nord-est a seguito della rotta balcanica". Sul tavolo del Viminale ci sarebbe, infatti, l'ipotesi di aprirne uno o al Tarvisio o al Brennero, ma le valutazioni sono ancora tutte da fare.

Nelle ultime ore è aumentato il pressing dell'Unione europea e, soprattutto, della Germania su Roma perché attivi quanto prima nuovi centri per l'identificazione degli immigrati. Nei giorni scorsi è diventato operativo l'hotspot di Pozzallo, il terzo dei sei centri che l'Italia si è impegnata ad attivare. "Bisogna realizzare gli hotspot in Grecia e in Italia - ha tuonato Angela Merkel - a questo presterò forte attenzione". Il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha chiesto che i centri in Italia e Grecia siano tutti aperti entro le prossime quattro settimane: "In vista del vertice dei leader di febbraio sarà fatta una revisione della situazione sul terreno". Secondo il premier olandese Mark Rutte, Roma sta procedendo "troppo lentamente", anche se riconosce "i progressi nelle ultime settimane". Sul fronte dei ricollocamenti e dei rimpatri la situazione non va meglio. I trasferimenti da Italia e Grecia verso gli altri partner Ue sono stati 331, mentre gli immigrati rispediti nei proprio Paesi di origine sono stati in tutto 683. Eppure, nonostante l'Unione europea non faccia nulla per alleggerire il carico dell'Italia, Alfano è subito pronto a inchinarsi ai burocrati di Bruxelles e riempire l'Italia di centri per immigrati.

La sola ipotesi di aprire nuovi hotspot nel Nord Italia ha fatto scattare la levata di scudi delle Regioni interessate. Il primo ad alzare la voce è il presidente Provincia autonoma di Bolzano, Arno Komaptscher. "Bisogna intervenire nel nordafrica - tuona - e fare lì gli hotspot". A Renzi Komaptscher l'ha già detto più volte: "Se l'Austria controlla al Brennero, l'Italia controlli al confine sloveno". Ma il premier preferisce non far infuriare Bruxelles e Berlino e piegarsi ad aprire nuovi centri per immigrati. "La verità è che l'Italia non ha voce in capitolo - tuona il governatore del Veneto, Luca Zaia - ha sprecato il semestre di presidenza della Ue ed è rimasta sola". E ora che l'Austria ha chiuso le frontiere Renzi e Alfano perdono tempo a chiedersi dove si accumuleranno tutti gli immigrati provenienti dalla rotta balcanica e in quale direzione si potrebbero dirigere una volta che potessero uscire dall'hotspot.

"Ve lo dico in quale direzione - conclude il governatore leghista - resterebbero in Italia come lo sono rimasti tutti gli altri".

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