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Allarme sicurezza nelle chiese: sorvegliate soltanto le Basiliche

Gianni Tonelli, segretario del Sap, lancia l'allarme: "Non siamo in grado di sorvegliare le chiese della Capitale. Le forze dell'ordine sono sotto organico di 45mila uomini".

Allarme sicurezza nelle chiese: sorvegliate soltanto le Basiliche

“Gli obiettivi sensibili non sono più le metropolitane o i grandi luoghi di aggregazione: anche una chiesa di campagna può diventare il bersaglio del terrorismo islamico”. Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato autonomo di Polizia (Sap), lancia l'allarme dopo l'attacco alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, nel cuore della Normandia, rivendicato dall'Isis.

A Roma, simbolo universale della cristianità, ci sono 334 parrocchie e moltissime chiese sono a rischio di un attacco terroristico. “Pochissime - sbotta Tonelli – vengono costantemente sorvegliate dalle forze dell'ordine, in pratica solo le grandi Basiliche, mete di pellegrinaggio, e poche altre chiese di interesse turistico” continua Tonelli. Per il segretario del Sap lo Stato islamico combatte una battaglia 'non convenzionale' che si può vincere soltanto con la prevenzione, "stanziando i fondi necessari per realizzare corsi di formazione antiterrorismo per tutte le donne e gli uomini in divisa su strada (15mila solo nella polizia di Stato) equipaggiandoli con armi e giubbotti antiproiettile”.

"Nella Capitale, ad esempio, siamo sotto organico: bisogna giocare d'anticipo stanziando almeno altri 4mila agenti per il controllo della Capitale”, attacca in una nota Tonelli secondo cui“i 7050 militari che il Ministro Alfano ha messo su strada nelle ultime settimane possono aiutare le forze dell'ordine, sì, ma non possono sostituirsi a loro”. Anche le forze dell'ordine, dunque, nel loro complesso, sono sotto organico di 45mila uomini. "E i tre agenti della polizia di Stato che hanno 'osato' dire la verità circa le carenze dell'amministrazione sono stati puniti e sospesi dal servizio: è un'indegnità per il nostro Paese e perciò non è questo il momento di ragionare secondo le logiche della spending review.

Siamo in guerra: non si può lesinare sulla sicurezza”, ha concluso Tonelli.

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