Cronache

Allarme droga modificata per sigarette elettroniche: "Rischio avvelenamento"

L'Istituto superiore di sanità ai pronto soccorso: "Liquidi adulterati con cannabinoidi sintetici"

Allarme droga modificata per sigarette elettroniche: "Rischio avvelenamento"

Attenzione al liquido per sigarette elettroniche adulterato. L'allerta ufficiale, e riservata, oltre che alle strutture territoriali che si occupano di tossicodipendenze è arrivata anche ai medici ospedalieri, per prepararli all'eventualità che si presentino persone gravemente intossicate. Giovani magari, che pensando di fumare sostanze legali e rilassanti, possono invece aver assunto vere e proprie droghe sintetiche. E sono droghe in grado di provocare coma o morte improvvisa. O infarti e ictus, come spiega il professor Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni di Pavia e tossicologo, uno degli esperti che hanno lavorato alla supervisione scientifica dell'allerta, partita congiuntamente (a dicembre) dall'Istituto superiore di sanità e dal Dipartimento anti-droghe del governo. «In e-liquidi venduti recentemente come Cbd (cannabidiolo) nel Regno Unito - recita l'allerta - sono stati trovati i cannabinoidi sintetici». «Prodotti adulterati simili sono stati segnalati negli Stati Uniti». Nello Utah in due mesi, addirittura «52 casi di avvelenamento». E - prosegue la lettera - attualmente non esiste un antidoto».

«Le sigarette elettroniche - spiega il professor Locatelli - hanno avuto un grande mercato, con vari tipi di prodotti da fumare. Normalmente dovrebbero avere nicotina in un certo quantitativo, più o meno forte, poi altri componenti, che danno la sensazione del fumo in gola, per accontentare il fumatore. Ora, succede che le sigarette elettroniche vengano utilizzate per fumare altro, perché sono un piccolo braciere, che in realtà non brucia ma vaporizza principi che possono essere fumati, inalati. E ci può essere gente che va in giro con questo oggetto e poi magari ha dentro una droga potentissima». «Dunque, si sono verificati questi cluster di casi, dovuti ad alcuni prodotti venduti come cannabidiolo, uno dei due componenti della marijuana, quello che dovrebbe fare meno effetti, e controbilanciare il tetraidrocannabinolo, che è la sostanza che dà dipendenza e abuso». «Questi prodotti - prosegue Locatelli - sono in realtà risultati contaminati con cannabinoidi sintetici, un gruppo di molecole che sono il 50% di quelle in circolazione nel mondo come nuove e sostanze psicoattive».

Si tratta di sostanze un tempo sintetizzate per produrre molecole che andassero ad agire con alcune proprietà particolari sui destinatari. Ma in realtà non sono mai state usate. «Brevettate ma mai applicate, sono diventate droghe - spiega il primario che dirige il Centro di Pavia, che svolge attività clinica e di ricerca in collaborazione con l'Università - Alcune sono state miscelate con questi liquidi, dando problemi da intossicazione acuta». Resta da stabilire, e non compete ai tossicologi, quale siano i canali di circolazione di queste sostanze, e di questi liquidi. «Non so dire se siano stati prodotti così o contraffatti, se si tratti di mercato nero, non lo so dire, dipende dalle indagini - prosegue Locatelli - ma si sono verificati un po' di casi di intossicazione di persone che pensavano di fumare una cosa che dovrebbe dare relax, o effetto placebo, e invece hanno subito un'intossicazione da sostanze pericolose, molto potenti, che danno effetti di cardiotossicità, anche infarti, psicosi acute, sostanze che ovviamente non possono essere fatte circolare così». Finora sostanze simili - «tabellate» e vietate - venivano spacciate con bustine di 2 grammi di erba comune: «Fieno, erba qualunque, sulla quale viene spruzzata una certa quantità, piccola, di queste sostanze.

Questo è il nuovo tentativo di commercializzare prodotti potenti, pericolosi e illeciti».

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