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Allarme sui conti Inps, bocciata la bozza di bilancio

Il Consiglio di vigilanza respinge la proposta dell'istituto: "Posizione debitoria non chiara"

Allarme sui conti Inps, bocciata la bozza di bilancio

Roma - Il progetto di bilancio 2016 dell'Inps è stato bocciato. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell'istituto guidato da Tito Boeri ha, infatti, deliberato all'unanimità di non approvare la proposta della prima nota di variazione al bilancio di previsione per il 2016. Si tratta di un evento mai accaduto in passato che, con le dovute proporzioni, è paragonabile allo stop di un piano industriale da parte dei gradi soci di un'azienda quotata.

Ma che cos'è accaduto di preciso ieri? Il Civ, che è composto da rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria (come Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, ecc.), ha ribadito la propria «posizione consapevolmente critica», rispetto al bilancio. Secondo i consiglieri, infatti, Boeri & C. non avrebbe fornito una «informativa dettagliata» sulla gestione del patrimonio immobiliare e sul mancato controllo sulla posizione debitoria verso l'Inps degli enti pubblici.

In pratica tutti sono convinti che le misure messe in campo per fronteggiare l'atteso disavanzo di 11,2 miliardi (per l'erogazione delle pensioni) non siano sufficienti. In particolare, ai componenti del Civ non piace che l'Inps non abbia fornito adeguati ragguagli sui crediti vantati nei confronti di enti pubblici e privati. Si tratta di 168 miliardi di euro che continuano a rimanere in bilancio senza un'adeguata svalutazione oppure senza che sia prospettata una qualche operazione di finanza straordinaria come le cartolarizzazioni. Analogo discorso vale per lo straordinario patrimonio immobiliare dell'ente del quale si lamenta la carenza di informativa circa i programmi di investimento e di disinvestimento. Ultimo ma non meno importante è il capitolo spending review: i risparmi dell'Inps (cioè i tagli all'istituto), infatti, sono riversati al bilancio dello Stato e non a curare le gestioni previdenziali in dissesto.

Queste sottolineature, che ad ogni seduta del Civ sono rimarcate dal voto contrario del consigliere in quota Uil Luigi Scardaone, ieri sono state fatte proprie da tutti i componenti. Una mossa che cambia le carte in tavola e che suona come una sfiducia vera e proprie del sindacato e delle organizzazioni datoriali nei confronti della gestione Boeri. Una gestione dalla quale, a intermittenza, cerca di disimpegnarsi anche lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha insediato Boeri in quella posizione.

In sottofondo a questa battaglia a colpi di numeri si ode un rumore molto politico: il mondo che lavora e produce contesta all'Inps di non aver fatto chiarezza su come intenda salvaguardare un patrimonio che nel 2017 potrebbe essere azzerato. Le perdite dell'ultimo quinquennio, unite all'assorbimento dell'Inpdap dai conti in rosso, ha fatto volatilizzare oltre 40 miliardi di euro. È chiaro che nuovi interventi dello Stato, cioè nuove tasse, sarebbero sgraditi posto che l'erario riversa all'istituto ogni anno un centinaio di miliardi.

Per il governo un altro rompicapo assieme al rebus della flessibilizzazione dell'età pensionabile.

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