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Allerta Epifania Papa Francesco a San Pietro "è un obiettivo"

Allerta Epifania Papa Francesco a San Pietro "è un obiettivo"

Il Papa e il Vaticano nel mirino dei terroristi. È l'allerta che arriva dall'intelligence e che ha spinto la questura di Roma a emettere un'ordinanza specifica per la giornata di oggi. L'Italia sta sottovalutando il pericolo, credendo che ciò che è accaduto in Iran, con la morte del generale Qassem Soleimani sia storia lontana e che nessun attentato possa avvenire. Ma la verità è che la crisi internazionale può avere ripercussioni molto serie sui Paesi che appoggiano l'America, rea di aver procurato la morte del boia iraniano. Il rischio, quindi, non è solo per i nostri militari impegnati in missione di pace all'estero o per le ambasciate o i simboli di Stati Uniti, Iraq o Iran, ma anche per quelli della cristianità, per certi ambienti fulcro dell'infedeltà religiosa.

Nell'ordinanza si legge chiaramente: «In relazione alla persistenza della minaccia terroristica internazionale, tutto il personale dovrà essere sensibilizzato sulla necessità di avere un atteggiamento vigile e reattivo. Attesa la rilevanza mediatica degli eventi presso la Basilica Vaticana, in piazza San Pietro e la partecipazione di numerosi fedeli, si ribadisce la necessità di intensificare, con effetto immediato, i servizi di prevenzione a carattere generale e i dispositivi di vigilanza e controllo del territorio, con particolare riferimento agli obiettivi ritenuti sensibili per la circostanza». Si renderà, pertanto, «necessario al massimo l'impegno delle forze di polizia per garantire l'assoluta sicurezza del Santo Padre» nel corso della messa del giorno dell'Epifania «assicurando al contempo un particolare e attento servizio di vigilanza e sicurezza in tutte le località interessate dalla presenza dei fedeli o di personalità partecipanti alle cerimonie, con particolare riferimento a piazza San Pietro». Gli uomini presenti sul campo saranno centinaia, sia in divisa che in borghese e si avvarranno di tutti i dispositivi necessari al controllo delle manifestazioni religiose legate al Vaticano. Non è escluso che possano essere utilizzati cani anti esplosivo, droni e metal detector, ovvero tutti quegli strumenti utili a individuare la presenza di eventuali malintenzionati. Non è la prima volta che il Papa viene preso di mira. Come si ricorderà, in alcuni video di propaganda dell'Isis, diffusi un paio di anni fa, appariva la Basilica Vaticana con piazza San Pietro e al grido di «Allah, Akbar» i terroristi lanciavano un monito contro «gli infedeli cristiani», con simboli cattolici da demolire e annientare.

Ecco perché il dispositivo di sicurezza è quanto mai imponente. Il pericolo attacchi non è forse mai stato alto come adesso e solo grazie ai controlli mirati dell'intelligence si sono evitati attentati e i malintenzionati sono stati assicurati alla giustizia o rimpatriati.

Peraltro, a Roma, come in altre città, è stato fatto un piano antiterrorismo ad hoc che consenta agli esperti del settore di intervenire nel più breve tempo possibile, con Api e Sos dei Carabinieri e Uopi della Polizia pronte a entrare in scena là dove si renda necessario per stabilizzare la situazione e e Gis e Nocs allertati per eventuali interventi di risoluzione.

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