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Altri casi di meningite ma il ministero frena: «Nessuna emergenza»

I medici: inutile prendere d'assalto i centri e non ci sono difficoltà nel reperire i vaccini

Altri casi di meningite ma il ministero frena: «Nessuna emergenza»

Roma «Non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica relativa alla meningite né alcuna difficoltà di reperimento dei vaccini nel paese o interruzione nell'approvvigionamento». Il ministero della Salute interviene, tardi però, per arginare la psicosi sul rischio meningite. Oltretutto anche ieri sono stati registrati alcuni nuovi casi a Napoli, Ravenna, Padova, Treviso e Barletta alimentando la preoccupazione dei cittadini ma le istituzioni sanitarie ribadiscono che, a parte il caso della Toscana, il numero delle infezioni è assolutamente nella norma. Ma allora che cosa sta accadendo? La situazione varia molto a seconda della regione. A Roma dove in questi giorni non era in vigore il sistema di prenotazione telefonica i Centri di riferimento sono stati presi d'assalto visto che si vaccina in ordine di arrivo e in alcuni casi gli ambulatori hanno esaurito le scorte. Assalto anche agli ambulatori di Palermo dove vengono somministrate fino a 400 dosi al giorno. A Milano invece si esegue il vaccino solo con prenotazione e non c'è stato caos nonostante l'aumento delle richieste grazie anche ad iniziative ad hoc come quella offrire il vaccino a metà prezzo a partire dal 10 gennaio. E proprio a Milano sarebbe stata più comprensibile la psicosi visto che qui sono morte per meningite le due studentesse che frequentavano la Statale.Gli operatori sanitari fanno notare che le stesse persone che fino un paio di mesi fa non volevano vaccinarsi, perché condizionate da notizie infondate ma rilanciate dal web in modo virale sul rischio di gravi effetti collaterali dei vaccini come l'autismo ora corrono a chiedere di essere vaccinati anche se non esiste un'epidemia di meningite. Certamente esiste un problema di comunicazione da parte delle istituzioni sanitarie che prima non hanno saputo difendere la validità dei vaccini utili soprattutto nella primissima infanzia, vedi il caso del morbillo e della pertosse, e ora sono intervenuti tardi ad arginare una psicosi di massa che ha iniziato a crescere dagli inizi di dicembre dopo i primi decessi per meningite. E va pure detto che l'aumento insolito dei casi in Toscana è stato registrato a partire da due anni fa ed è persistente e questo fenomeno al momento non ha trovato spiegazione. Ieri si è tenuta un riunione al ministero con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Agenzia Italiana delFarmaco, i Nas, Farmindustria e regione Toscana. Confermato che non esiste alcuna emergenza per la salute pubblica le istituzioni sanitarie hanno ribadito l'importanza di seguire il calendario vaccinale assicurando che «i vaccini ci sono» anche se le richieste aumentano. Le organizzazioni mediche scendono in campo per rassicurare i cittadini. La Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, i pediatri ed i medici di famiglia ribadiscono che le infezioni restano nella norma tranne che per la Regione Toscana e che non c'è ragione di affollare gli studi medici.

Ma c'è chi getta benzina sul fuoco come il deputato di Ala-Sc, Marco Marcolin che ha annunciato che presenterà «una proposta di legge che preveda il carcere per quei genitori che non sottopongono i propri figli alle vaccinazioni obbligatorie per legge e per chi diffonde materiale ingannevole sulle vaccinazioni».

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