Cronaca internazionale

Ammazza sei persone nel centro commerciale. "Una strage senza senso"

Un quarantenne accoltella i clienti, poi è ucciso da un'agente. Tra i feriti un bambino di 9 mesi. Ignote le motivazioni dell'attacco ma è esclusa la pista terroristica

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Perché lo abbia fatto non è ancora chiaro, e il fatto che si sia ucciso non aiuterà a conoscere i motivi che hanno spinto un quarantenne ad accoltellare chiunque gli capitasse a tiro, seminando il panico in un centro commerciale di Sydney, in Australia, e trasformando un tranquillo sabato di shopping in una mattanza: sei i morti (sette contando il killer), e alcuni feriti tra i quali un bimbo di nove mesi colpito mentre era in braccio alla mamma, uccisa. Ora sulla sua sorte l'intero Paese trattiene il fiato: la sua sopravvivenza sarebbe un modo per ripartire dopo un mass murder inspiegabile che per l'Australia rischia di essere un po' la perdita dell'innocenza.

Quel che è certo è che «non è stato un episodio terroristico, anche se le indagini richiederanno molto tempo», come dice il commissario di polizia Karen Webb, e la minaccia si è esaurita con la morte dell'attentatore, «un uomo di 40 anni noto alla polizia. Sappiamo qualcosa di questa persona ma stiamo aspettando di confermare la sua identità». È stato lui a presentarsi al Westfeld di Bondi Junction alle 15,30 di ieri, quando in Italia erano le 7,30, armato di un grosso coltello, come testimoniano le immagini delle telecamere a circuito chiuso. «Camminava con molta calma, come se stesse prendendo un gelato in un parco. Poi è salito sulle scale mobili e nel giro di un minuto abbiamo sentito tre colpi di pistola», racconta un testimone all'Abc Tv. La sua azione è stata fulminea, l'uomo si è avventato su varie persone prima di essere ucciso da una poliziotta che ora l'Australia celebra come un'eroina. «Ha mostrato enorme coraggio e audacia», dice con voce rotta Webb. Nel frattempo però l'uomo, non si sa se seguendo un suo piano o agendo a caso, aveva ucciso sei persone, cinque donne e un uomo, e ferito in modo più o meno grave altre otto, tra le quali un bambino di nove mesi sottoposto a un intervento chirurgico di emergenza. Nel frattempo i sei piani del mall, tra i più frequentati della città australiana, erano stati evacuati. Centinaia di persone sono fuggite dall'edificio, molte in lacrime e alcune con i propri figli in braccio. «Hanno detto: Correte, correte, correte, qualcuno è stato accoltellato, ha raccontato il testimone.

L'episodio ha turbato un Paese piuttosto tranquillo, che però negli ultimi anni ha vissuto diversi attentati portati a termine o solo minacciati, ciò che spinse nel 2014 a innalzare il livello di minaccia di terrorismo, e che, nel 1996, ha emanato leggi molto severe sul porto di armi dopo che un uomo uccise 23 persone e ne ferì 35 in Tasmania. Il premier Anthony Albanese ha seguito i soccorsi e le indagini minuto per minuto . «Il nostro cuore - ha scritto su X - è rivolto ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonché alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori». Re Carlo d'Inghilterra, capo di stato australiano, si è detto «inorridito» per l'attacco. «Mia moglie ed io siamo rimasti totalmente scioccati e inorriditi nel sentire del tragico accoltellamento a Bondi», ha dichiarato il sovrano in una nota diffusa da Buckingham Palace. Anche i principi di Galles William e Kate, si sono detti «scioccati e tristi» per la strage nel centro commerciale di Bondi Junction. «I nostri pensieri vanno a tutte le persone colpite, compresi i cari delle persone scomparse e i soccorritori eroici che hanno rischiato la propria vita per salvare gli altri», si legge su X.

In un telegramma il Papa ha manifestato la sua «vicinanza spirituale» alle vittime di una «tragedia senza senso».

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