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Anche la sinistra spiazzata dai silenzi di Schlein. La segretaria dribbla pure il termovalorizzatore

Gualtieri è a favore dell'opera a Roma. Ma "Elly" e i suoi continuano a tacere

Anche la sinistra spiazzata dai silenzi di Schlein. La segretaria dribbla pure il termovalorizzatore

Nel Pd c'è già chi la ha ribattezzata «Arnalda». Da Arnaldo Forlani, il Dc più abile nel non dire nulla.

Sarà pure vero, come declama Marco Furfaro della segreteria, che il merito del«nuovo Pd» di Schlein è di «fare quello che dice». Ma se non si dice niente non si corre neppure il rischio di dover fare alcunché. E la neo-leader si sta dimostrando abilissima nel non dire niente, lasciando il Pd nelle peste. Se ne è accorto persino un giornale molto simpatizzante come Repubblica, che ammette che «pause e nodi irrisolti» di Schlein finiscono per «spiazzare il Pd». Basta vedere come è andata sul pazzesco scivolone del governo, che si è fatto scappare sotto il naso il criminale russo Uss: il Pd se ne è accorto solo 3 settimane dopo.

«Che vuoi fare sul termovalorizzatore di Roma?», le hanno chiesto domenica a Siena. «Siamo in Toscana», ha risposto lei. Un po' Forlani, un po' Peter Sellers nei panni di Chance il giardiniere. Salvo poi, ieri, far sapere di essere «molto irritata» con M5s e rosso-verdi che «invece di fare opposizione a Meloni cercano ogni pretesto per metterci in difficoltà», ad esempio presentando gli ordini del giorno anti-termovalorizzatore romano che saranno votati domani a Montecitorio. Un'opera fortemente voluta dal sindaco Pd della Capitale, per risolvere finalmente il problema «monnezza»; fortemente appoggiata dai cittadini (il 75% dei laziali e l'84% dei romani lo vogliono); fortemente approvata dal Pd. Almeno fino a quando Elly Schlein è stata eletta segretaria. Poi non si è più capito nulla, e si racconta di un Gualtieri in rotta di collisione con il proprio partito.

Che farà il Pd? Ufficialmente, a ieri sera, non era dato saperlo: il gruppo parlamentare (diviso al suo interno) ha chiesto un incontro alla segreteria per sciogliere la matassa, ma dal Nazareno non si riusciva ad avere risposta. E il malumore trapela: «Va benissimo andare in vacanza, ma ora la Pasqua è passata e non possiamo andare avanti così, con una non-gestione su tutto e la segretaria che non si fa trovare», si sfoga un esponente Pd. E non si tratta di un oppositore, ma di un membro della maggioranza schleiniana.

Il piano iniziale dei dem, fallito, era quella di aggirare l'ostacolo: se la presidenza della Camera, vista «l'estraneità» della questione termovalorizzatore rispetto al Pnrr, avesse respinto le mozioni rosso-verdi-gialle, avrebbe cavato le castagne dal fuoco al Pd, e «Arnalda» avrebbe potuto allegramente continuare a rispondere «porto pesci» alla domanda: «dove vai?». Finora la tecnica forlaniana di Schlein è stata quella di affidare il dossier termovalorizzatore a una attivista green anti-Gualtieri, tal Annalisa Corrado. Salvo poi metterle la museruola: «Niente dichiarazioni sul tema, il momento è delicato», è l'ordine ricevuto dalla responsabile Ambiente. Oppure di far straparlare il responsabile Cultura Ruotolo contro l'opera, salvo poi mandare veline ai giornali: «Sono solo sue opinioni personali». Ora però si tratta di votare, e quale sia l'opinione del Pd sul termovalorizzatore del Pd voluto dal sindaco Pd è un mistero. Elly ha spedito il prode Furfaro a fare il vice-Forlani: «Faremo una discussione molto aperta, responsabile e senza pregiudiziali». Che vuol dire? Boh.

Tanto, pensano al Nazareno, a difendere Gualtieri e Roma dall'invasione della «monnezza», blindando il termovalorizzaatore, ci penserà il governo.

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