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Anche Tria straccia i minibot. E i vicepremier ora lo sfidano

Il ministro stronca l'ipotesi: "Inutili oppure illegali". Salvini e Di Maio attaccano: "Allora paghi le imprese"

Anche Tria straccia i minibot. E i vicepremier ora lo sfidano

I minibot? Sono inutili o illegali. Giovanni Tria non ama molto finire in mezzo alle polemiche di giornata. Quando poi si tratta di prendere le distanze dai due partiti di maggioranza (capita spesso) cerca in tutti i modi di svicolare. Impossibile ieri, nonostante la trasferta giapponese e gli appuntamenti di altissimo livello. Il ministro dell'Economia è a Fukuoka per i lavori del G20. In programma incontri con Kristalina Georgeva, amministratore della Banca Mondiale, il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno e i ministri delle Finanze di Germania, Francia, Spagna e Olanda.

La principale domanda dei giornalisti è sui minibot. Le mini obbligazioni per pagare i creditori dello stato proposti dalla Lega. Proposta che è «nel loro programma» premette. Poi: «Il ministero dell'Economia ha girato un parere negativo». Il perché è semplice e ricalca la tesi di Mario Draghi. «Penso che in un'interpretazione, quella del debito, non servono. Nell'altra (come valuta alternativa, ndr), ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti»

Posizione quasi scontata, visto che viene da un ministero che è anche garante del paese con l'Europa e gestisce il debito pubblico. Ma la risposta dei diretti interessati non si è fatta attendere. Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno risposto in piena sintonia, come succede da qualche giorno. Ma con toni durissimi, tanto da fare pensare ad un attacco concordato per mettere in scatto ildicastero di via XX settembre.

«Il Mef dice che i minibot sono inutili e che è sufficiente pagare le imprese, allora lo faccia. O che studi un piano per iniziarlo a fare!», ha scritto su un social media il leader del M5s e vicepremier. «Ci sono migliaia di aziende che aspettano ancora di essere pagate dallo Stato e non è accettabile. Anche perché, quando è un privato a non onorare i pagamenti, poi ne fa le spese, quindi non vedo perché lo Stato se ne debba approfittare».

Salvini dice che sui minibot come strumento «si può discutere, è una proposta», ma «sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di arretrati e di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti di imprese e famiglie (debiti risalenti a governi e anni precedenti) deve essere chiaro a tutti, in primis al ministro dell'Economia».

Difficile che il governo faccia propria l'idea delle mini obbligazioni, anche perché lo stesso mondo delle imprese (quindi i creditori) è contrario, come ha ribadito ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia («non è opportuno incrementare il debito pubblico del Paese vista l'entità del debito che abbiamo»).

Al di là della durezza delle reazioni di Lega e M5s alle parole di Tria, l'uscita dei leader dei Cinquestelle e della Lega annunciano misure diverse dai minibot, focalizzate sul pagamento dei debiti della Pa. Dalle parti del governo si parla con insistenza della possibilità di scontare dal debito pubblico il pagamento dei debiti commerciali della Pa. Come successe anni fa, quando Antonio Tajani era Commissario europeo all'industria.

In sintesi, se lo Stato paga i suoi debiti, la spesa diventa debito pubblico (non deficit). L'Ue potrebbe decidere comunque di non considerare la quota extra di debito.

Unico problema, il debito pubblico italiano è comunque troppo alto.

E sarà comunque difficile evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo, che dovrebbe partire a giorni.

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