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Ancora nessun accordo sulla Missione Sophia

Ma la Farnesina assicura: "Non siamo isolati"

Ancora nessun accordo sulla Missione Sophia

Roma - Ottimisti anche se fino ad ora tutte le richieste italiane sono state respinte. E se è vero che nelle trattative diplomatiche si fanno soltanto passi lenti e spesso si resta fermi per arrivare allo scopo è anche vero che all'Italia a questo punto è rimasto davvero poco tempo e al governo Lega-M5s potrebbe non bastare un generico impegno dell'Europa a trovare una soluzione sulla Missione Sophia e la questione migranti. «Non c'è la soluzione oggi, ma c'è la determinazione comune di tutti di arrivare ad una soluzione. E questa è una novità», spiega il ministro degli Esteri, Enzo Moavero appena terminata la riunione informale dei capi delle diplomazie europee che si è tenuta ieri a Vienna. Per il momento la proposta italiana presentata per modificare le regole sugli sbarchi nell'ambito della missione Sophia non è stata accettata ma la trattativa per Moavero resta aperta. Anche perché le cinque settimane a partire dal 23 luglio fissate dal governo italiano come termine ultimo dopo il quale sarebbero state respinti tutti gli sbarchi non rappresentavano un limite perentorio ma, spiega Moavero, «orientativo» da utilizzare come pressione sul Comitato politico e di sicurezza anche nel mese di agosto, quando solitamente le attività si bloccano.

«L'Italia non è isolata, al contrario si sta lavorando nel sistema con gli altri e in realtà le cose che diciamo sono tutt'altro che respinte», assicura Moavero. Anche l'Alta rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini si dice ottimista perché c'è da parte della Ue un impegno «a lavorare insieme per soluzioni operative pratiche e pragmatiche, per la condivisione delle responsabilità e la gestione di coloro che arrivano nei nostri Paesi dopo le operazioni di salvataggio e soccorso». Se ne parlerà ancora al vertice di capi di Stato e di governo Ue il 20 settembre a Salisburgo e nel Consiglio Affari Esteri di ottobre.

Ma il tema sarà affrontato prima di tutto dal prossimo consiglio dei ministri fissato per il 4 settembre.

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