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"Ancora protagonisti Entro pochi mesi io pronto a tornare"

Berlusconi scrive ai parlamentari: "Siamo centrali. Recupererò presto l'agibilità politica ed elettorale"

"Ancora protagonisti Entro pochi mesi io pronto a tornare"

«M atteo, lo sai anche tu che siamo indispensabili...». Senza troppo girarci intorno, Silvio Berlusconi lo aveva già detto mercoledì mattina, proprio durante quelle tre ore di faccia a faccia a Palazzo Chigi con Renzi. Il riferimento diretto, certo, era alle riforme e alle trattative in corso sull'Italicum, ma non deve essere un caso se tutti i presenti – dal premier, a Lorenzo Guerini e Luca Lotti fino a Gianni Letta e allo stesso Denis Verdini – l'hanno interpretato come un ragionamento decisamente più ampio.

Così, ci sta che giovedì sera il leader di Forza Italia abbia voluto mettere nero su bianco alcune sue considerazioni in una lettera inviata a deputati e senatori. Magari sarà un caso, ma chi sostiene che tra Berlusconi e Matteo Renzi ci siano molte somiglianze e tante affinità ieri faceva notare che neanche 24 ore prima era stato proprio il premier a vergare una missiva ai parlamentari del suo Pd.

Quasi due pagine, quelle buttata giù dall'ex premier. Per insistere sulla centralità di Forza Italia, ribadire la volontà di restare non solo in campo ma anche in prima fila e puntare il dito sul governo «incapace di tagliare le spese». «Noi siamo l'unica opposizione credibile», scrive Berlusconi cercando forse di tranquillizzare quell'area del partito che non vede troppo di buon occhio l'intesa con Renzi e che caldeggia una linea decisamente più dura sul fronte economico. Sono gli stessi, d'altra parte, che minacciavano di non votare la riforma del Senato. E che, nonostante la lettera, ieri mattina sono rimasti sulle barricate: tra Forza Italia e Gal, infatti, sono stati 21 i dissidenti (al netto del fatto che quattro assenze nelle file azzurre non erano per così dire «politiche»).

Berlusconi, però, già guarda a dopo la pausa estiva. Parla genericamente - senza riferimento esplicito alle vicende giudiziarie - del «martirio cui sono stato sottoposto in questi ultimi venti anni» per poi dirsi convinto che sarà ancora in campo. «Sono e sarò ancora vicino a voi – scrive l'ex premier ai parlamentari azzurri - per combattere e difendere la nostra libertà». E ancora: «Spero di poterlo fare a 360 gradi con il recupero, entro pochi mesi, della piena agibilità politica ed elettorale sottrattami con la sentenza del 1° agosto 2013».

Intanto, il leader di Forza Italia ci tiene a sottolineare il ruolo del suo partito. «Il nostro movimento – dice – è diventato l'unica opposizione credibile a un governo che si è dimostrato fino qui incapace di tagliare le spese, di ridurre le tasse, di realizzare vere riforme strutturali in ambito economico». Di più: «Gli ultimi dati del Pil sono i peggiori da 14 anni e confermano la grave recessione». «Siamo disposti a lavorare con la maggioranza sulle riforme istituzionali solo se d'accordo sui singoli contenuti, ma – scrive l'ex premier – determinati a batterci su una politica economica e fiscale alternativa a quella della sinistra». Un modo per cercare di marcare la differenza da Renzi e distinguere le responsabilità in vista di settembre, quando sono in molti a ipotizzare che la recessione possa scuotere non solo il governo ma pure il Paese.

Detto questo e al netto delle dichiarazioni pubbliche, resta il clima di collaborazione con Palazzo Chigi. Per cui – come Berlusconi ha detto nel faccia a faccia con il premier mercoledì e come ripete a molti dei suoi interlocutori – se sarà necessario e valutando provvedimento per provvedimento Forza Italia resta disponibile a comportarsi «in modo responsabile» sul fronte dell'emergenza economica.

Insomma – è il ragionamento fatto dall'ex premier in privato – non faremo come ha fatto il Pd con me quando governavo, che pur di sconfiggermi ha affondato il Paese cavalcando la favola dello spread.

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