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Gli antagonisti all'attacco per zittire Salvini a Bologna

In occasione della festa della Lega al Paladozza di Bologna, gli antagonisti hanno dato vita a un corteo per le strade della città per protestare contro Matteo Salvini. Lancio di bottiglie e fumogeni contro la polizia, che ha risposto con gli idranti

Gli antagonisti all'attacco per zittire Salvini a Bologna

Momenti di tensione e violenza a Bologna a causa del corteo dei centri sociali per le strade del capoluogo emiliano. Il motivo della manifestazione la presenza in città di Matteo Salvini, gran cerimoniere della festa della Lega al Paladozza per "incoronare" Lucia Borgonzoni a candidata della coalizione di centrodestra che, il prossimo 26 gennaio, sfiderà il governatore uscente del Pd, Stefano Bonaccini. Purtroppo, la serata - inizio fissato alle 20.30 - è stata rovinata dal clima di nervosismo alimentato dagli antagonisti.

Fin dal pomeriggio previste imponenti misure di sicurezza per garantire il regolare e pacifico svolgimento della festa del Carroccio. Come riporta anche Repubblica, il Paladozza è stato letteralmente blindato. Attorno al palazzetto di piazza Azzarita, nel centro di Bologna, è stato allestito un presidio delle forze dell'ordine in assetto antisommossa. La presenza di Salvini, annunciata alla vigilia, ha scatenato sinistra e centri sociali. Si sono svolte due manifestazioni: un flash-mob delle "sardine" in piazza Maggiore e il corteo degli antifascisti, partito da piazza San Francesco e partecipato da circa 2mila persone.

Proprio il corteo ha creato i maggiori problemi di ordine pubblico. Schierati dietro lo striscione "Bologna partigiana" - qualcuno con in mano cartelli "Lega e Pd due facce della stessa medaglia" e "Salvini al Paladozza, ingresso 5 rubli" - i manifestanti hanno proseguito la propria marcia fino a via Reno, dove si sono trovati la strada sbarrata dalla polizia.

Matteo Salvini, interrogato dai cronisti, ha condannato ciò che sta accadendo fuori dal palazzetto: "Fuori ci sono dei teppisti che cercano di aggredire poliziotti e carabinieri - precisa -. In democrazia non funziona così, poliziotti e carabinieri dovrebbero stare in stazione a controllare gli spacciatori, non in strada a bloccare i viali e a usare gli idranti perché ci sono dei violenti per i quali a Bologna può manifestare solo qualcuno che a loro sta simpatico e la Lega no. Siamo in democrazia, Bologna è aperta a tutti".

A quel punto il corteo, che poco prima aveva festeggiato la notizia della condanna in primo grado degli assassini di Stefano Cucchi urlando insulti contro i carabinieri, è partito un lancio di bottiglie e fumogeni verso le forze dell'ordine. Gli agenti hanno risposto con gli idranti, riuscendo a disperdere la folla.

Il corteo degli antagonisti è stato solo la ciliegina sulla torta di un clima torbido alimentato dalla sinistra bolognese contro Salvini e la Lega. Già nel pomeriggio, nelle vie limitrofe al palazzetto sono state appese alle finestre striscioni di scherno al leader del Carroccio, come "Bacioni dalla Russia". Ma l'iniziativa più violenta è stata senza dubbio quella dei centri sociali. Tra i cori urlati dai manifestanti, "Odio la Lega" e "Siamo tutti antifascisti", fino al grido collettivo "Andiamo al Paladozza a far sentire che c'è un mondo diverso". Prima di arrivare, però, sono stati stoppati dalla polizia.

Che ha "salvato" così la festa della Lega.

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