Politica

Anticorruzione, governo battuto alla Camera

Passa l'emendamento sul peculato. A firmarlo l'ex grillino Vitiello. Un deputato leghista: "Abbiamo voluto dare un segnale al M5s"

Anticorruzione, governo battuto alla Camera

La maggioranza è stata battuta nell'aula della Camera su una votazione a scrutinio segreto. L'emendamento che ha mandato sotto governo e maggioranza, che avevano dato parere contrario, è a prima firma dell'ex M5s ora al Misto, Catello Vitiello, e riguarda il reato di peculato, stesso tema su cui la scorsa settimana la maggioranza si era divisa in commissione, con la Lega a favore della riduzione della portata del reato di peculato e i 5 stelle contrari. Nel voto segreto è passato con 239 voti favorevoli e 184 contrari l'emendamento che reintroduce il colpo di spugna sul peculato per chi, una volta eletto, fa un uso disinvolto dei fondi pubblici, ma è "coperto" dall'esistenza di un regolamento.

"Abbiamo voluto mandare un segnale al Movimento 5 stelle". Così un deputato della Lega dopo che la maggioranza è andata sotto su un emendamento sul ddl anticorruzione. Su richiesta del capogruppo M5S, D'Uva, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sospeso i lavori per 30 minuti.

"Quello che è accaduto oggi in aula è un fatto gravissimo. Così non si va avanti, noi non salviamo i furbetti dalla galera. Chi ha votato Sì a un emendamento che va a favore dei delinquenti si sta assumendo una responsabilità enorme agli occhi dei cittadini", ha affermato in una nota da Francesco D'Uva, capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera.

I deputati della Lega "hanno votato compatti" contro l'emendamento al ddl Anticorruzione che aveva ricevuto parere contrario da parte del governo. Lo "sgambetto" è arrivato da alcuni deputati del M5s "che non vogliono votare il dl Sicurezza". Questa l'accusa lanciata da un deputato leghista dopo il voto in aula alla Camera il cui l'esecutivo è stato battuto durante il voto segreto di un emendamento. "Ho visto i miei colleghi della Lega vicino a me votare contro", aggiunge, "e per loro posso garantire. Non posso dire lo stesso" dei colleghi 5 stelle, "anche ricordando un voto che c'è già stato al Senato", quando durante l'esame del dl Urgenze in commissione Affari costituzionali il Governo è stato battuto per la prima volta con il voto di alcuni dissidenti M5s. "Un pretesto", conclude, "per non votare il dl Sicurezza".

Sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini: "Voto in Aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza".

Sull'emendamento al ddl anticorruzione sono mancati 36 voti. Questi i franchi tiratori che hanno approvato la norma dell'ex M5S Vitiello sul peculato. A pesare anche le assenze 9 nella Lega (Basini, Bitonci, Cecchetti, Centemero, Fugatti, Legnaioli, Segnana, Tonelli e Zanotelli) e 9 nel M5s (Alaimo, Bologna, Dall'Osso, Ficara, Penna, Perconti, Termini, Varrica, Zolezzi). I lavori riprenderanno domani alle 11.

Intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono fermati a Palazzo Chigi, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri, per cercare di capire quanto successo alla Camera.

Commenti