Magistratura

Apostolico scagionò il figlio che aggredì un poliziotto

Altre rivelazioni sulla giudice pro migranti: come testimone fece assolvere il giovane a processo per violenza. "Ora lasci"

Apostolico scagionò il figlio che aggredì un poliziotto

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Anche i giudici tengono famiglia. E la giudice «svuota Cpr» Iolanda Apostolico non è da meno. Per il magistrato di Catania, che per prima ha demolito il decreto Cutro del governo in materia di trattenimenti ed espulsioni degli immigrati entrati clandestinamente nel nostro territorio, sono ore difficili. Già sulla graticola per la sua partecipazione nel 2018 a una manifestazione condita da insulti alla polizia e alle forze dell'ordine contro i decreti sicurezza firmati da Matteo Salvini e organizzate dall'estrema sinistra (immortalata in un video, sui cui veri autori è ancora mistero) la Apostolico «paga» il fatto di avere come marito un dipendente del tribunale che è anche un dirigente di Potere al popolo: una vicinanza che potrebbe aver condizionato ideologicamente il suo verdetto.

Ieri il quotidiano Il Gazzettino ha ricordato una storiaccia che coinvolge anche il figlio, Francesco Moffa, indagato assieme ad altri antagonisti per aver dato un pugno allo scudo di una poliziotta durante una manifestazione dei centri sociali in risposta a un corteo antiabortista di Forza Nuova, il 29 marzo 2019 a Padova, con alcuni feriti tra le fila delle forze dell'ordine. Indagato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il ragazzo fu assolto il 2 febbraio. Come riferisce il quotidiano veneto, a intervenire in sua difesa fu proprio la madre, che il 25 ottobre dell'anno scorso fu ascoltata come teste dal giudice monocratico del tribunale di Padova. Il magistrato dichiarò che il giorno della manifestazione, il figlio la chiamò per riferirle che, nel corso della protesta, «la polizia aveva usato violenza contro i partecipanti»

La teste disse che il figlio le aveva mostrato in video «un ematoma comparso sulla gamba a seguito di un colpo subito» e «i jeans imbrattati del sangue di una sua amica che era rimasta ferita a causa di una manganellata», come si legge nella sentenza 505 che ha visto assolti 13 dei 14 imputati.

Il centrodestra invoca le dimissioni della toga. «Fatti gravi, imbarazzanti e documentati in modo incontestabile, comprese le testimonianze che avrebbe reso, rendono indifferibile una cessazione della sua attività. La Apostolico andrebbe allontanata rapidamente perché la sua convinta militanza è palesemente incompatibile con la funzione che svolge in maniera più che criticabile. Buon lavoro ministro Carlo Nordio. Buon lavoro Csm», scrive Maurizio Gasparri (Forza Italia). Stesso invito a farsi da parte arriva dai leghisti Simonetta Matone, Igor Iezzi, Erika Stefani, Ingrid Bisia e Stefania Pucciarelli, che si chiedono: «Come mai è così solerte a difendere il figlio e non si è accorta degli insulti a Salvini e alle forze dell'ordine mentre manifestava con l'estrema sinistra? Il suo essere schierata ormai è cosa certa».

Di tutt'altro avviso Nicola Fratoianni (Verdi-Sinistra): «Salvini dica finalmente agli italiani e al Parlamento chi gli ha dato il video con cui infanga la magistratura».

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