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Appena 16mila italiani regalano soldi ai partiti

Le cifre del Tesoro: su 41 milioni di contribuenti arrivano solo 325mila euro

Appena 16mila italiani regalano soldi ai partiti

Il timore era fondato, gli italiani non hanno nessuna voglia di aprire il portafogli per regalare soldi ai partiti. Ma forse il dato del ministero dell'Economia sul totale raccolto dal 2 per mille nelle dichiarazioni dei redditi del 2014, è anche peggiore alle aspettative già basse delle segreterie politiche. Partiti che raccolgono centinaia di migliaia di voti, faticano a raccogliere 10mila euro su 41 milioni di contribuenti italiani. C'è anche chi ne raccoglie zero, come Ncd, il partito creato dalla scissione di Angelino Alfano a fine 2013, che nella tabella del Mef sulla «Ripartizione del gettito derivante dal due per mille dell'Irpef» nel 2014, neppure compare. Zero.

Come anche il M5S, che però ha una sua propria raccolta fondi, che funziona anche abbastanza bene, visto che solo nel 2013, per finanziere le campagne elettorali, ha tirato su 774mila euro, con un totale di 9.789 donatori. Se quelli di Ncd restano a secco, non è che Forza Italia se la passi molto meglio, considerato che ha convinto soltanto 829 italiani a versare il loro 2 per mille, per un misero bottino di 24.712 euro.

Tra tutti i partiti, col sistema del 2 per mille non si va oltre i 325mila euro, regalati da 16.518 italiani. Una miseria si si confronta alla cuccagna degli anni di finanziamento pubblico, quando nelle casse dei partiti entravano centinaia di milioni di euro all'anno. É vero, però, che il rubinetto del finanziamento statale alla politica non è ancora chiuso del tutto, si va per gradi e fino al 2017 ancora un po' di fondi entreranno. Proprio tra pochi giorni, il 31 luglio, scadrà la rata 2015, pari a 16 milioni di euro, «meno di un quarto di quelli attribuiti nel 2013», sottolinea la presidente Laura Boldrini. Ma ci sono dei problemi, perchè una parte dei soldi da bonificare ai partiti va calcolata sul cosiddetto «cofinanziamento», cioè parametrandola ai fondi privati ottenuti da imprenditori o cittadini. Una cifra che doveva essere comunicata alla presidenza di Montecitorio dalla «Commissione di garanzia per il controllo e la trasparenza dei rendiconti dei partiti politici», la quale, però spiega «di non aver potuto effettuare il controllo» sui rendiconti «a causa della insufficienza delle risorse strumentali e di personale ad essa assegnate». E se salta la rata sono guai.

Anche perchè, se non entrano i milioni pubblici, dovrebbero farsi bastare le noccioline del 2 per mille. E con quella miseria possono tirare avanti per qualche ora. Basta guardare i numeri desolanti. L'Udc è riuscito a convincere solo 114 persone in tutta Italia a finanziarlo, e il risultato sono 3.084 euro con cui non si pagano neppure un mese d'affitto di una sede. Quelli di Scelta Civica, il partito di Monti, hanno il minuscolo vantaggio che i loro 156 donatori sono un po' più ricchi, o un po' più generosi, perciò raggiungono la strabiliante somma di 7.100 euro. Non molto meno, cioè, dei 9mila euro ottenuti dai 510 finanziatori di Fratelli d'Italia. Meglio di tutti fanno il Pd con 10.157 donatori (199mila euro) e la Lega nord, 1839 elargitori di 2x1000 (28.140 euro). Briciole, però, confrontate ai milioni di consensi che raccolgono.

Meno male, specie per il Pd di Renzi, che ci sono tanti imprenditori pronti a donare tempo e soldi.

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