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Appendino molla il vice E sfida i suoi in Aula

Il sindaco M5s di Torino caccia il «signor No» Montanari. Le opposizioni: «Ora si dimetta»

Appendino molla il vice E sfida i suoi in Aula

Torino «Con me o contro di me». È questo in sintesi il messaggio che il sindaco Cinquestelle di Torino Chiara Appendino ha lanciato ai suoi stessi compagni di partito che ormai da troppi mesi sembrano remare contro di lei. Il primo ad essere silurato è stato il suo vicesindaco, Guido Montanari, grillino della prima ora e ormai noto con il soprannome del «Signor No», al quale sono state revocate anche le deleghe da assessore. Se il primo cittadino - che ha da sempre l'appoggio del leader pentastellato Di Maio - era passata sopra, con non pochi mal di pancia ai veti di Montanari su Olimpiadi, Tav e grandi eventi in città, non ha potuto far finta di nulla per la frase infelice del suo ex braccio destro ed ha deciso di fargliela pagare. Montanari parlando del Salone dell'auto, aveva commentato: «Mi auguro una bella grandinata».

«Non ho nessuna intenzione di guidare una città con il freno a mano tirato. Torino viene prima di ogni altra cosa», ha detto l'Appendino decisa della resa dei conti con i ribelli della sua maggioranza, sfidandoli ad uno scontro a viso aperto o a deporre definitivamente le armi. «La prossima settimana ha aggiunto durante la replica alle comunicazioni sull'ex vicesindaco ci misureremo con alcune delibere e ci testeremo come ente: vedremo già lunedì prossimo se la Sala Rossa è in grado di decidere e di far partire gli atti».

Parole che suonano come un aut aut ad una parte della maggioranza, che aveva bloccato il passaggio in consiglio comunale della delibera per la riqualificazione del Motovelodromo. L'ormai ex vicesindaco Guido Montanari, infatti, nonostante avesse ceduto alla richieste di modifiche sulla cessione di superficie della struttura, non era riuscito a portare l'atto in Consiglio per la contrarietà della minoranza, ma anche dei consiglieri del M5S Viviana Ferrero e Daniela Albano. La maggioranza ha una settimana per fare le sue valutazioni, ma il governo pentastellato è appeso un filo, se anche un fedelissimo della sindaca come Fabio Versaci ha abbandonato l'aula subito dopo le comunicazioni su Montanari. Il rapporto tra Chiara Appendino e la sua turbolenta maggioranza è quindi arrivato a un punto di svolta, non fosse altro per la decisione di lavare i panni sporchi in pubblico.

E dall'opposizione non sono mancate le reazioni. «Siete una giunta in crisi - ha detto il capogruppo di Fi, Osvaldo Napoli - mancano almeno sette consiglieri in Aula. Occorrono scelte nette, servirebbe un rinnovo dell'intera giunta. La situazione amministrativa della città è molto grave, la politica è mediazione e in questo rappresentate un fallimento come dimostra l'assenza di una trattativa con le parti nella gestione della futura Ztl». Pesante il commento di Deborah Montalbano, ex pentastellata e oggi DemA: «Registro un elemento fondamentale: l'esperienza del M5S a Torino si è conclusa oggi.

Ed è un'esperienza fallimentare».

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