Cronaca locale

Arancia meccanica in villa: massacrato davanti ai bimbi

Il capofamiglia picchiato selvaggiamente, poi la fuga col bottino. La vittima: "Avevano un accento dell'Est"

Arancia meccanica in villa: massacrato davanti ai bimbi

Roma Ancora una violenta rapina in villa. Scavalcano la recinzione, disattivano l'allarme e, una volta dentro, prendono a calci e pugni il proprietario. Lo legano davanti alla moglie e ai due figli piccoli, si fanno aprire la cassaforte e, bottino alla mano, scompaiono nella notte. A Nettuno, sul litorale romano, è Arancia Meccanica per una gang di rapinatori dell'Est che ha preso di mira l'abitazione di un imprenditore locale, Emanuele Lalli, 35 anni, amministratore unico della Fraem Costruzioni Acquedotti e Strade. Per garantirsi la fuga la banda lega mani e piedi i due coniugi e chiude in una stanza i bambini. Accade tutto poco prima della mezzanotte di domenica in località Padiglione. La zona è isolata, nell'entroterra costiero quasi al confine con la provincia di Latina. A coprire i rumori nel cortile dell'abitazione, all'interno della stessa azienda, un forte temporale. Moglie e marito sono già a letto quando i banditi, almeno quattro tutti armati di pistole, fanno irruzione in salotto. L'uomo si precipita fuori dalla sua stanza e viene aggredito. «Parlavano italiano con un forte accento straniero, dell'Est Europa» racconterà la vittima ai carabinieri di Anzio, accorsi sul posto dopo la richiesta di aiuto del 35enne. Vogliono i numeri della combinazione, i banditi, sono sicuri di trovarci denaro e gioielli. Soprattutto sono certi che Lalli ha chiuso nel caveau il denaro liquido dell'impresa, quello per pagare i fornitori e per le spese di tutti i giorni. Alla minima reazione i malviventi atterranno il poveretto e lo gonfiano di botte. La donna e i bambini urlano: sono momenti drammatici. Infine legano moglie e marito a due sedie. Una scena terribile cui sono costretti ad assistere i bambini, poi chiusi nella loro stanza. I malviventi ci mettono pochi minuti per fare razzia di ogni avere, soldi, orologi, preziosi, portafogli e carte di credito. Quando riesce a liberarsi, in piena notte, Lalli esce in strada per chiedere aiuto e avvertire il 112. La famiglia viene soccorsa e portata in ospedale per gli accertamenti e le medicazioni. Nessuna lesione, fortunatamente, ma moglie e marito sono in stato di choc. Al magistrato e ai carabinieri raccontano di quel quarto d'ora di terrore, in balia della gang. Banditi pericolosissimi. Gli esperti del nucleo operativo hanno effettuato i rilievi fino al mattino, alla ricerca di tracce utili alle indagini. Gli inquirenti non escludono l'esistenza di un basista, una persona vicina all'azienda che possa aver fatto da «talpa». Ed è caccia aperta alla banda di rapinatori, accusati di rapina impropria, lesioni e sequestro di persona. Un episodio che ricorda drammaticamente l'assalto nella villa di Lucio Giacomoni, nel 2015 a Mentana. L'uomo, un medico di 72 anni, viene picchiato selvaggiamente e ucciso, dopo essere stato legato mani e piedi, da due romeni. Il bottino? Mille euro, un i-phone e un tablet.

Ancora più vicino, l'assalto a colpi di piccone alla villa di Andrea Pulone, 29 anni, a Monterotondo.

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