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Blitz in Lombardia, Brunetta "Carcerazione come tortura"

Dopo lo scandalo per l'arresto di Mantovani il Pd ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Lombardia. E il M5S subito si è accodato. Ma Salvini ostenta ottimismo: "La giunta Maroni non rischia"

Blitz in Lombardia, Brunetta "Carcerazione come tortura"

L'arresto di Mario Mantovani, vicepresidente di Regione Lombardia, avrà conseguenze politiche? Al Pirellone il Pd ha già presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni. Perché cavalcare le inchieste della magistratura, ovviamente solo quando fa comodo, è uno degli sport preferiti della sinistra.

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, si dice preoccupato: "Sto vedendo un’iniziativa della magistratura nei confronti di alcune personalità politiche e di alcuni funzionari. Aspetto di leggere le carte, io sono sempre e comunque garantista. Penso che non ci debba essere un’invasione della magistratura nell’attività politica, e per questa ragione mi aspetto chiarezza nel più breve tempo possibile". Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento al caso Mantovani, Brunetta osserva che "dalle prime avvisaglie e dalle prime informazioni che si possono desumere dai giornali sto vedendo che molto probabilmente non serviva la carcerazione preventiva, che molto probabilmente si trattava di un’inchiesta datata nel tempo, che la richiesta di arresto aveva un anno di vita, e che mi pare non fosse motivata da pericolo di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Io sono sempre garantista, ma sono sempre perché non si usi la carcerazione preventiva - ammonisce il capogruppo FI alla Camera - come strumento di tortura nei confronti degli inquisiti". E ancora: "Purtroppo la politica è venuta meno al suo compito e al suo dovere: quello di riformare la giustizia. Ripeto. Che la magistratura faccia tutte le sue inchieste e tutte le sue indagini e che si arrivi ai processi, ma che non si arrivi - incalza - ai processi se non ci sono elementi eclatanti, con gli inquisiti in carcere, o che li si lasci in carcere per farli deporre, o autoaccusarsi, o patteggiare ammettendo colpe che magari non hanno. Questa è la valutazione che faccio per il caso lombardo oggi, ma che ho fatto sempre anche nelle altre vicende della nostra triste storia dei rapporti tra magistratura e politica".

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ostenta ottimismo. La giunta lombarda rischia? "Ma figurati, perché qualche giudice si è alzato male?". Risponde così, a "La Telefonata" su Canale 5, il segretario del Carroccio, definendolo "un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi". Anche Roberto Maroni si dice tranquillo. La giunta "non è a rischio", e aggiunge che "non risultano tangenti pagate per la sanità in Lombardia".

In Lombardia spunta l'insolito asse Pd-Cinque stelle: il centrosinistra ha preparato una mozione di sfiducia a Maroni, aperta alle firme del Movimento 5 Stelle, a cui evidentemente non dà fastidio andare a braccetto con il Pd: "A noi che il primo firmatario della mozione sia del Pd o del M5S poco interessa - diceva ieri il capogruppo del M5S in Regione Lombardia Dario Violi - ci interessa mandare a casa Maroni e la sua Giunta. Le polemiche non ci interessano, la nostra priorità sono i lombardi e l’unico obiettivo deve essere mandare a casa Maroni e riportare la legalità in Regione con un Governo di M5S".

Per i senatori lombardi di Forza Italia, Giacomo Caliendo, Paolo Galimberti, Andrea Mandelli, Alfredo Messina e Salvatore Sciascia, "in attesa di conoscere i fatti e nella convinzione che va sempre rispettato il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, auspichiamo che gli accertamenti siano svolti con celerità e ci auguriamo che possa emergere l’innocenza del vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani".

Le accuse che riguardano l’arresto di Mantovani, osserva Mario Melazzini (assessore lombardo all’Attività produttive), sarebbero legate "ad affari esterni rispetto al lavoro della giunta regionale". Piena fiducia, dunque, a Maroni, da parte dell'assessore Ncd. Quanto a Mantovani "la magistratura farà il suo corso. Se ci saranno responsabilità personali ciascuno ne risponderà per ciò che, mi auguro, non abbia commesso. Personalmente sono estremamente dispiaciuto per l’arresto e per l’indagine su Garavaglia che considero una delle persone più lineari, corrette e trasparenti; tutta la mia solidarietà".

Per Melazzini "l’operato della giunta Maroni è delineato da un percorso di linearità, correttezza e trasparenza che è la forza di questo esecutivo", mentre l’inchiesta attiene a "eventi che riguardano extra competenze regionali".

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