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Arriva pure l'imposta sul canone Rai: 14 milioni alle compagnie elettriche

Il compenso per la riscossione della tassa nelle bollette. Le imprese: non è un regalo. Nel cda Enel l'avvocato di Renzi

Arriva pure l'imposta sul canone Rai: 14 milioni alle compagnie elettriche

Ricapitolando si pagherà la bolletta elettrica, poi il canone Rai contenuto nella bolletta elettrica, e quindi altri 14 milioni di euro per ricompensare le compagnie elettriche che ci permettono di pagare il canone Rai mentre paghiamo le bollette elettriche. E se non si paga c'è il carcere fino a quattro anni, come per i criminali recidivi. L'ultimo ingrediente del pasticcio sul canone Rai (ancora difficilissimo capire in quali casi si è esenti) è il compenso pubblico ai gestori elettrici per ricompensarli dell'attività di riscossione per conto della Rai.

Si legge infatti all'articolo 7 della bozza di decreto già trasmesso all'Autorità per l'energia che «per l'attuazione di quanto previsto nel presente decreto, l'Agenzia delle entrate riconosce alle imprese elettriche un contributo forfettariamente determinato in complessivi 14 milioni di euro per l'anno 2016 e in 14 milioni di euro per l'anno 2017». Ventotto milioni di euro tra quest'anno e il prossimo per far funzionare il meccanismo del canone Rai infilato nelle bollette, a carico dell'Agenzia delle entrate, ovvero della fiscalità generale, in altre parole dei contribuenti che già pagano il canone. Una tassa sulla tassa.Le imprese elettriche chiedevano un compenso per accollarsi l'onere di riscuotere l'imposta Rai, di verificare chi paga e chi no, di segnalare al Fisco gli evasori etc.Un lavoro extra che - secondo una stima citata dai gestori - richiederebbe ad un'azienda come Enel l'impiego di duecento addetti solo per gestire la pratica canone. Le lamentele delle imprese elettriche hanno dunque trovato ascolto nel governo, anche grazie ad un'attività di lobbying facilitata dai buoni rapporti con Palazzo Chigi.

A presiedere Assoelettrica c'è infatti il renziano Chicco Testa, buon amico del premier, mentre nel cda di Enel (che da sola vale più della metà del mercato tutelato, quello più diffuso tra i residenti a cui arriverà appunto il canone Rai) c'è l'avvocato Alberto Bianchi, legale di Matteo Renzi nonché presidente della sua fondazione (la Open, di cui segretario generale è la Boschi). Per raggiungere il capo del governo devono solo cercare il suo nome nella rubrica dell'iPhone. I gestori non commentano ufficialmente, in attesa di conoscere dall'Autorità per l'energia le regole per distribuire quei 14 milioni, ma la posizione che filtra è chiara: quei soldi non sono un «regalo del governo» alle compagnie elettriche, anzi probabilmente non copriranno nemmeno i costi aziendali - informatici, amministrativi, contabili - per gestire il canone Rai. Gli eventuali costi extra verranno scaricati sugli utenti? Le compagnie assicurano di no, ma il timore è legittimo. Anche perché nel suo parere sul decreto l'Autorità chiede come condizione che anche l'Acquirente Unico (società pubblica) abbia una parte di quei soldi.

E la coperta si accorcia.

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