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Atlantia contrattacca: "Tuteliamo i risparmiatori"

Autostrade contro Anac: «I mancati interventi? Ritardi delle istituzioni sui progetti»

Atlantia contrattacca: "Tuteliamo i risparmiatori"

Cinzia Meoni

Milano I Benetton passano al contrattacco e annunciano di «aver avviato le verifiche relative all'impatto» della lettera di contestazione formulata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nei confronti di Autostrade per l'Italia (Aspi) sugli «strumenti finanziari del gruppo». In particolare, si legge nel comunicato stampa seguito al board di Atlantia, la finanziaria che controlla Aspi, «il cda ha avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società, avendo riguardo al suo status di società quotata, con l'obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori». Insomma il collasso del titolo in Borsa successivo al crollo del viadotto Polcevera (-27% dalla chiusura del giorno antecedente alla tragedia) potrebbe dipendere, secondo quanto trapela dal comunicato stampa, anche dalle dichiarazioni dei diversi membri del governo che, da giorni, ipotizzano la revoca della concessione. Il tonfo borsistico di Atlantia ha destato preoccupazione anche dall'altra parte dell'Oceano dove lo studio legale Bronstein, Gewirtz & Grossman ha all'esame «potenziali rivendicazioni per conto di acquirenti» in vista di una possibile class action. Ieri poi, dopo un tentativo di rimbalzo messo a segno martedì, Atlantia ha chiuso la seduta in calo del 3,1% a 18,1 euro.

Nel corso del cda della finanziaria di Ponzano Veneto, il primo dalla caduta del ponte Morandi, l'ad Giovanni Castellucci ha informato il consiglio delle iniziative poste in essere da Aspi e che «trovano il pieno supporto di Atlantia» e, in particolare, del piano immediato di supporto a Genova, degli incontri con le istituzioni e del progetto di ricostruzione del ponte crollato. La società ha per ora stanziato 500 milioni di euro. Una cifra non adeguata per il premier, Giuseppe Conte che chiede non meno di 2 miliardi a puro titolo di risarcimento.

Aspi poi, in una nota, replica alla notizia dell'apertura di un'istruttoria da parte di Anac sull'attuazione delle previsioni di investimento contenute nel Piano Economico Finanziario (Pef). Più in dettaglio, Autostrade per l'Italia parla di «notevoli ritardi da parte delle istituzioni competenti nell'approvazione del progetto della Gronda di Genova» e « nella messa a disposizione delle aree del Lotto 2 di San Benigno» come causa dei 204 milioni di mancati investimenti su cui si è mossa l'Authority anti corruzione. La società precisa infine che «la mancata attuazione del 72,89% degli interventi previsti nel Pef si riferisce a investimenti per il potenziamento della rete genovese e non riguarda in alcun modo le attività di manutenzione».

Ieri poi, dopo S&P, si è mossa anche Moody's che ha posto in revisione per un possibile taglio il giudizio sul credito Atlantia. «La decisione riflette i maggiori rischi di ribasso del profilo di credito di Atlantia a seguito dei recenti sviluppi legati al crollo del ponte Morandi, sull'autostrada A10 gestita da Aspi», spiega Moody's che ricorda la lettera di contestazione inviata dal Governo per l'avvio dell'iter di revoca della concessione. Uno scenario drammatico per la finanziaria dei Benetton «dal momento che circa due terzi del margine operativo lordo della holding sono generati da Aspi».

Martedì era stata S&P a ventilare una possibile revisione «in presenza di una evidenza di erosione persistente del merito di credito».

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