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At&t ammette "Assumere Cohen? Grave errore"

At&t ammette "Assumere Cohen? Grave errore"

New York Emerge in maniera sempre più netta il profilo di faccendiere di Michael Cohen nel cortile della Casa Bianca. Da lungo tempo avvocato personale di Donald Trump, dopo l'insediamento del suo assistito come 45° presidente Usa si è prodigato per creare contatti preferenziali con aziende non solo straniere, ma anche americane, in cambio di laute somme di denaro. Le accuse a Essential Consultants, la società di Cohen, sono state mosse inizialmente da Michael Avenatti, il legale della pornostar Stormy Daniels (che da lui ha ottenuto un assegno da 130mila dollari in cambio del silenzio sulla presunta relazione con il tycoon). E le varie aziende coinvolte hanno confermato più o meno esplicitamente le sue affermazioni. L'ultimo caso è quello del colosso delle telecomunicazioni statunitense At&t, che secondo il Washington Post ha assunto l'avvocato nel gennaio 2017 e gli ha pagato 600mila dollari per diverse consulenze, incluso l'affare (sfumato) della fusione con Time Warner, da 85 miliardi di dollari. Sull'operazione Trump si era detto contrario già durante la campagna elettorale, e poi anche la sua amministrazione si è opposta. «Assumere Michael Cohen è stato un grave errore», ammette il Ceo di At&t, Randall Stephenson. Poco dopo, l'azienda ha annunciato che Bob Quinn, il manager che ha assunto l'avvocato, andrà in pensione. In realtà, secondo indiscrezioni, è stata At&t a costringerlo a lasciare. Il gigante delle Tlc, avvicinato da Cohen nel periodo di transizione dopo le elezioni del 2016, ha pagato 50mila dollari al mese al legale in base a un contratto di un anno firmato con Essential Consultants. Ma precisa: «Non gli abbiamo chiesto di organizzare incontri con nessuno dell'amministrazione e lui non si è offerto di farlo». Tra i suoi clienti c'è poi il colosso farmaceutico Novartis, che ha ammesso di avergli pagato 1,2 milioni di dollari nell'arco di un anno, fino al febbraio 2018, per consulenze. Lo scorso novembre Novartis è stata contattata dal procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller, proprio in merito a tali pagamenti: «Abbiamo cooperato in pieno e fornito tutte le informazioni», assicura. L'altra società coinvolta è la Korea Aerospace Industries, che avrebbe sborsato a Essential Consultants altri 150mila dollari.

E secondo il legale della pornostar c'è anche un pagamento da 500mila dollari - che Cohen nega - da una società legata a Viktor Vekselberg, oligarca russo amico di Putin.

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