Politica

Gli attentati ai treni dei «non terroristi»

La magistratura nega le aggravanti contro i No Tav. Che per «ringraziare» sabotano la Firenze- Roma

RomaInfiltrati del caos, sabotatori in servizio permanente effettivo, anarchici insurrezionalisti, antagonisti di sinistra, black bloc, nostalgici della via rivoluzionaria. Ma non terroristi.

Sono trascorsi soltanto cinque giorni fa dalla sentenza della Corte d'Assise di Torino che ha condannato, usando il guanto di velluto, quattro attivisti No Tav, responsabili dell'attacco del maggio 2013 al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, assolvendoli però dal reato di terrorismo. Un intervallo di tempo in cui i vari movimenti radicali che si ritrovano nella battaglia contro l'Alta velocità ferroviaria non sembrano aver maturato una improvvisa coscienza pacifista e un approccio meno radicale alla loro protesta.

Il nuovo attentato incendiario arriva sulla linea - ad alta velocità, naturalmente - Firenze-Roma, all'uscita della galleria San Donato, vicino Bagno a Ripoli, nell'hinterland fiorentino. Una bottiglia contenente benzina, inesplosa, è stata rinvenuta dopo che alle 5 del mattino un incendio, provocato da un'altra bottiglia incendiaria, aveva danneggiato una centralina poco distante. Inizialmente si era pensato a un corto circuito, poi ci si è resi conto che si trattava di qualcosa di ben diverso.

La molotov inesplosa aveva l'innesco e, spiega la polizia, vi erano attaccati anche alcuni fiammiferi. Sul posto sono intervenuti tecnici di Trenitalia, polfer, vigili del fuoco e polizia scientifica. L'incendio nel pozzetto di cavi ha provocato ritardi di oltre un'ora alla circolazione sulla linea ferroviaria ai treni sia ad alta velocità, sia regionali provenienti da Roma. Il 2 dicembre scorso una bottiglia da 2 litri piena di benzina e dotata di innesco era stata trovata su una gru in un cantiere per i lavori della Tav in zona Campo di Marte a Firenze. Giovedì scorso, invece, un controllore aveva trovato due bottiglie incendiarie su un treno interregionale della linea Milano-Torino. Una delle bottiglie aveva preso fuoco e proprio la presenza di fumo aveva messo in allarme il controllore, l'altra era rimasta inesplosa.

Il nuovo episodio viene interpretato come una azione dimostrativa. L'obiettivo probabilmente era quello di paralizzare la circolazione dei treni in entrambe le direzioni di marcia. Dagli inquirenti è stata recuperata una bottiglia di plastica con liquido infiammabile e della diavolina. Il quadro elettrico si trova all'uscita di una galleria, in una zona dove si arriva solo passando per i campi. La polizia sta provvedendo a controllare le telecamere poste lungo la linea.

Si ripropone a questo punto il problema di come inquadrare e identificare queste azioni criminali. Proprio oggi, peraltro, il clima potrebbe tornare a inasprirsi con la visita del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, al cantiere di Chiomonte con consuete proteste annesse e promesse. Lo stesso Lupi - nel giorno della bocciatura dell'aggravante terroristica richiesta dai pm - aveva scritto: «Se incappucciarsi e organizzare l'attacco allo Stato non è associazione con finalità terroristiche, qualcuno mi deve spiegare cosa sia».

Un ragionamento apparentemente logico su estremismo e disobbedienza organizzata, smontato pezzo per pezzo dal Tribunale di Torino.

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